A confindustria sicilia proprio non va giù l'etichetta di professionisti dell'antimafia che ormai gli viene affibbiata da più parti. Ogni occasione è buona per respingere l'accusa di usare la patente della legalità per ogni scopo e per ogni obiettivo. Incluso quello di occupare i posti di governo e la guida degli enti regionali, come un vero e proprio partito politico. Che però non ha nessun consenso elettorale. Così dopo antonello montante, attuale leader degli industriali siciliani, oggi a ribadire la purezza d'animo dell'associazione è ivan lo bello:
Confindustria, Lo Bello: “Non siamo professionisti dell’antimafia, rischiamo la pelle”
A Confindustria Sicilia proprio non va giù l’etichetta di professionisti dell’antimafia che ormai gli viene affibbiata da più parti. Ogni occasione è buona per respingere l’accusa di usare la patente della legalità per ogni scopo e per ogni obiettivo. Incluso quello di occupare i posti di governo e la guida degli enti regionali, come un vero e proprio partito politico. Che però non ha nessun consenso elettorale. Così dopo Antonello Montante, attuale leader degli industriali siciliani, oggi a ribadire la purezza d’animo dell’associazione è Ivan Lo Bello:
“Noi non facciamo professionismo dell’antimafia, ma ci muoviamo con atti concreti e rischiando la pelle. Quando abbiamo iniziato a parlare di etica, lo abbiamo fatto nella consapevolezza che una certa impostazione non dovesse restare solo teoria, ma tramutarsi in mercato, regole, trasparenza, innovazione, coesione sociale. Perche’, pero’, questo processo possa essere completato, e’ necessario un sistema di riforme che solo la politica puo’ mettere in piedi- ha detto Lo Bello, past president di Confindustria Sicilia, e delegato nazionale per l’education di Confindustria, in occasione dell’incontro odierno tra gli Industriali siciliani e il ministro Graziano Delrio, a Palermo.
Un appello al quale Delrio ha risposto invitando Confindustria a collaborare con il Governo: “Le riforme istituzionali che sto promuovendo – ha aggiunto – devono accompagnare questo processo di sviluppo e chiedo a Confindustria di seguirci su questa strada. C’e’ un modello nuovo, cooperativo che puo’ trarre linfa dalle citta’ metropolitane. Una riforma che coinvolge i piu’ importanti centri di ricerca e industriali, i piu’ grossi hub dei trasporti e il sistema dei servizi pubblici locali. Sono certo che in questa partita la Sicilia possa giocare un ruolo da protagonista”.