Confesercenti ai Forconi: “Revocate lo sciopero”. Ma da che parte sta?

“Condividiamo le ragioni che animano la piattaforma di rivendicazioni del Movimento dei Forconi e crediamo fermamente nel diritto alla libera espressione; tuttavia, siamo fortemente turbati dalle possibili conseguenze di un’azione di paralisi sull’economia gia’ stagnante del nostro territorio”. Lo afferma il direttore provinciale della Confesercenti di Catania, Salvo Politino, sullo sciopero proclamato dal 9 al 13 dicembre prossimi.

“Un blocco come quello annunciato – sottolinea Politino – rischia di ripercuotersi proprio sull’anello piu’ debole, ovvero quello dei piccoli commercianti che attendono il periodo natalizio per risollevare le sorti di un’annata nera dal punto di vista delle vendite”.

Il direttore di Confesercenti Catania lancia un un appello alle istituzioni: “Crediamo che le ragioni di insofferenza legittimamente sollevate dai Forconi – osserva – possano trovare una sede di interlocuzione piu’ proficua. Invitiamo pertanto il prefetto a intervenire e convocare un tavolo tecnico per ragionare insieme e presentare proposte di attuazione immediat”.

Dichiarazioni che stridono con  la cruda realtà dei dati snoccialati proprio oggi dall ‘Osservatorio Confesercenti:

tra gennaio 2011 e settembre 2013 i servizi hanno visto un saldo negativo di 182.994 imprese, sintesi di 418.138 nuove aperture e ben 601.132 cessazioni, avvenute al ritmo di oltre 527 chiusure al giorno.

Non solo. Sempre oggi, sempre da Confesercenti, l’allarme, sulle pensioni:  “Gli allarmi lanciati sui conti dell’Inps in questi giorni sono troppi e troppo poco chiari e proprio per tale motivo finiscono per essere inquietanti rispetto alla gia’ precaria situazione dei redditi di milioni di pensionati- ha affermato  Massimo Vivoli presidente Fipac Confesercenti. Che ha aggiunto: “I pensionati stanno gia’ pagando un costo altissimo dovuto anche alla Legge Fornero, alle storture economiche che questa ha provocato: non ultima la vicenda degli esodati del commercio”.

Alla luce di questa analisi fatta dalla sua organizzazione di riferimento, ci chiediamo cosa intende aspettare il direttore provinciale della Confesercenti di Catania, prima di unirsi ella protesta dei Forconi.

Forse che la media giornaliera della chiusura delle imprese raddoppi?

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