Apprendiamo con profonda preoccupazione dell'approvazione da parte della giunta regionale del disegno di legge con il quale il governo intendere abolire, l'ircac e la crias, i due enti che erogano credito agevolato alle cooperative e agli artigiani, per trasferirne le competenze a irfis-finsicilia. Riteniamo grave che le operazioni di restayling della regione vadano sempre in direzioni 'altre' rispetto alla salvaguardia delle nostre forze produttive".
Confartigianato: “No” all’abolizione della Crias
Apprendiamo con profonda preoccupazione dell’approvazione da parte della Giunta regionale del disegno di legge con il quale il Governo intendere abolire, l’Ircac e la Crias, i due enti che erogano credito agevolato alle cooperative e agli artigiani, per trasferirne le competenze a Irfis-FinSicilia. Riteniamo grave che le operazioni di restayling della Regione vadano sempre in direzioni ‘altre’ rispetto alla salvaguardia delle nostre forze produttive”.
Lo dice Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia. Che aggiunge: “Quest’operazione rischia di distruggere l’unico strumento che in Sicilia in questi anni ha dato ossigeno alle piccole e medie imprese facilitandone l’accesso al credito: la Crias”.
“Già nellaprile del 2011 – ricorda Ribisi – Confartigianato Sicilia, insieme alle altre associazioni di rappresentanza dellimprenditoria regionale, si era duramente espressa contro un analogo provvedimento intrapreso dal precedente Governo, riuscendo ad ottenere la sospensione dellarticolo 27 della legge di stabilità Finanziaria”.
Quindi l’affondo vero il presidente della regione, Rosario Crocetta: “Così facendo il governatore della Sicilia sta attentando alla sopravvivenza delle imprese siciliane, replicando il modus operandi del suo predecessore, che egli stesso critica”.
“Giudichiamo, inoltre, una pratica controproducente – conclude Ribisi – quella di decidere su provvedimenti di questa portata senza un preliminare dialogo con le parti sociali. Chiediamo, quindi, al Governo di supplire a questa mancanza avviando subito un confronto con le parti sociali