Alle impressioni di Roberto Milone sul concerto di Lou Reed, si aggiunge un commento di Toni Piccini, voce storica della radio a Trieste
Comunque grazie, vecchio leone
Cari amici,
posso “buttare” la mia sul concerto di Lou Reed a Catania?
1) Grandissimo lui e straordinaria la band. Formidabile sul piano stilistico e dell’espressione. Per il resto è stato come sentire Nando Gazzolo o Richard Burton (fate voi, anche un altro grandissimo attore di teatro) leggere in modo perfetto e affascinante l’elenco del telefono. Stratosferico certamente: ma appena superata la lettera C credo che anche il più appassionato ascoltatore si annoierebbe.
2) Prendere le giuste distanze con il passato è un diritto. Farlo in questo modo è “essere matelichi”. Tutti, da Dylan ai Rolling Stones, da Springsteen ai Pearl Jam, continuano a guardare avanti e nei concerti eseguono le loro ultime “cose”. Poi, poichè sanno di essere amati e rispettati anche per Mr Tamburine Man o Brown Sugar, Born to run o Daughter, rifanno sempre -anche con arrangiamenti diversi- la loro e la “nostra” storia.
3) La straordinaria matelicheria della conferenza stampa (sebbene occorra rispettare l’uomo, la sua età e i suoi convincimenti) mi piacerebbe riprenderla dopo il concerto: infatti la sua ostinata voglia di “dire” che guarda avanti, che ha fatto tante, che avrebbe eseguito soltanto cose nuove tranne “Sweet Jane” etc. etc poi, nel concreto ha comunque eseguito Rock’n’roll, Heroin o White light white heat con altri titoli e altri “dettagli” che li differenziano dagli originali e -inevitabilmente- non ne ripropongono la melodia bensi solo l’ energia (comunque con il formidabile imprinting dei Grandi).
4) L’unica cosa immacolata è stata la voce.
5) Il rock è coinvolgimento. Avanzo l’ipotesi che lui abbia criticato la freddezza della platea. E avrebbe anche ragione. Non dimentichiamo che era stato “colpito” dalle domande un pò sciocchine della conferenza stampa. MA…MA… il concetto di feedback ha ancora un senso? La platea risponde agli stimoli: qua sì che possiamo dire concertezza se è nato prima l’uovo o la gallina. Prima “è nato” l’ artista che ti riscalda, poi in platea si metteranno a ballare anche i ciunchi. Se non è successo un motivo ci sarà. Oppure siamo tutti incompetenti.
In conclusione: comunque grazie, vecchio leone. Il rock’n’roll e tutti noi ti saremo sempre riconoscenti.
Con il massimo rispetto,
Roberto Milone
PS: Mi sento come un fan che sta criticando un disco riuscito male…