Il Consiglio ha dato il via libera all'atto propedeutico al Bilancio di previsione. Nessun colpo di scena dopo una settimana di discussioni: si punta tutto su interventi di manutenzione, recupero e sicurezza. Un via libera accolto con entusiasmo dalla maggioranza, dove si parla di «sogno che si realizza». Tiepida, invece, la reazione delle opposizioni
Comune, passa il Piano triennale delle opere pubbliche Sì da 550 milioni, ma «gli effetti si vedranno dal 2018»
Una settimana di discussioni che ha rallentato il processo verso la necessaria approvazione del Bilancio previsionale, ma alla fine il Piano triennale delle opere pubbliche ha visto la luce. Dai banchi del Consiglio è arrivato il via libera al provvedimento che prevede un investimento, nei prossimi tre anni, di una cifra che si aggira attorno ai 550 milioni di euro. Nessuna voce eclatante tra le oltre 700 inserite, con un’amministrazione che ha voluto puntare per lo più sul completamento di lavori già iniziati, come la manutenzione straordinaria del canale di Boccadifalco, e su opere di messa in sicurezza e recupero. Opere, anche queste necessarie, che comunque incoraggiano la maggioranza, che parla di buon risultato.
«La visione politica che ispira il Piano triennale delle opere pubbliche – spiega Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune – produce una radicale trasformazione di Palermo e rappresenta la realizzazione di un sogno straordinario: una città più vivibile, più ecologica, più sicura. Un investimento che garantirà l’ampliamento del sistema tram, la green way, l’illuminazione dei monumenti riconosciuti patrimonio dell’umanità, un piano di manutenzione degli edifici e delle scuole, interventi per la messa in sicurezza dell’assetto idrogeologico del territorio». Gli fa eco il capogruppo Pd, Dario Chinnici, che parla di «un passaggio fondamentale perché permette di portare a termine delle opere indispensabili per la città».
Molti degli interventi in programma sono figli del Patto per Palermo, siglato da Orlando e dal governo nazionale, tanto che, buona parte delle risorse in campo: dalla green way di cui parla Catania al raddoppiamento di ponte Corleone, saranno tratte da finanziamenti comunitari e statali. Gli effetti più evidenti del Piano, tuttavia, si vedranno nel 2018, come afferma il vicepresidente della Commissione Bilancio, il forzista Andrea Mineo, che comunque accoglie con positività il superamento di una tappa cruciale verso l’espletamento dei doveri di Sala delle Lapidi per attivare definitivamente la macchina amministrativa. «Il Piano – spiega Mineo – prevede principalmente manutenzioni e restauri. Positive le previsioni relative al cimitero, con la voce che riguarda la costruzione di un nuovo forno crematorio. Ma soprattutto è un’approvazione important in vista dei giorni d’aula per la discussione del Previsionale».