Comune di Palermo, raddoppiano le tasse

“Sempre più singolare è la situazione dell’attuale Consiglio comunale di Palermo, organo uscente, ma chiamato ad approvare un bilancio comunale che in qualche modo non gli appartiene, predisposto da un commissario non più in carica, e che tuttavia è indispensabile per il funzionamento della ‘macchina’ comunale”.

Lo dice Nadia Spallitta, consigliere comunale uscente (cioè del Consiglio comunale ancora in carica per qualche tempo ancora) e rielette, nelle file di Italia dei Valori, nella nuova assemblea di sala delle Lapidi.

“Il bilancio all’ordine del giorno e non ancora approvato – dice Nadia Spallitta- riflette buona parte delle criticità che hanno caratterizzato la gestione finanziaria precedente, con la novità del raddoppio dell’addizionale Irpef ( da 26 milioni a 53 milioni), con il raddoppio della ex ICI oggi IMU (da 54 milioni a 97 milioni ) e con la contrazione ulteriore delle spese per investimenti (da 118 milioni a 67 milioni di euro).

Le voci più rilevanti del bilancio, del valore complessivo di poco più di 1 miliardo e 100 milioni di euro, sono quelle relative alle spese per il personale comunale (circa 300 milioni di euro ), 270 milioni circa per le società : AMG S.p.A. (10 milioni), AMAP (8 milioni), AMAT (circa 87 milioni), AMIA (circa 121 milioni ), Palermo Ambiente (4 milioni), Sispi (11 milioni), Gesip (1 milione e mezzo). Sostanzialmente il bilancio non prevede copertura finanziaria, allo stato dei fatti, per la Gesip.

“Immutata la situazione dei debiti fuori bilancio (30 milioni di euro circa) – sottolinea Nadia Spallittae il rapporto tra costi ed entrate dei servizi pubblici. Per esempio, la gestione degli impianti sportivi costa più di 5 milioni di euro, con previsione di entrate per 500 mila euro. O, ancora, la gestione di musei e spazi (per lo più affidato ad una società privata) costa circa 3 milioni di euro, con entrate di circa 170 mila euro. O ancora, il costo degli asili, previsione di circa 4 milioni di euro, con entrate di 500 mila euro”.

Le somme da utilizzare nel sociale sono circa 76 milioni di euro, anche se mediamente il 40-50 per cento delle stesse somme viene usato per il personale.

Il bilancio non affronta la vicenda relativa alle società partecipate, i cui documenti contabili, ancorché allegati al bilancio, non vengono approvati in questa sede dal Consiglio comunale, per cui – sostanzialmente – se è pur vero che si è in presenza di un equilibrio del bilancio, tale situazione di pareggio è possibile solo perché non confluiscono, ad oggi, nel bilancio del Comune anche i bilanci societari, spesso deficitari (cosiddetto bilancio consolidato).

“Il pareggio inoltre viene ottenuto con enorme sacrificio dei cittadini – precisa l’esponente di Italia dei Valori – e con il raddoppio della pressione fiscale, mentre manca in questo atto ogni programmazione ed ogni investimento che possa creare effettivo sviluppo ed una ripresa dell’economia locale”.

“Si tratta di un documento che la nuova amministrazione dovrà, a mio avviso, in tempi brevi rivisitare – aggiunge Nadia Spallitta – dopo l’approvazione che è comunque necessaria per assicurare la funzionalità amministrativa, dando corso ad una trasformazione radicale della ‘macchina’ comunale, dei suoi obiettivi, e della capacità di reperire risorse pubbliche , e risolvendo in modo definitivo i problemi connessi con le società partecipate”.

“Questo documento – conclude Nadia Spallitta – rappresenta, di fatto, l’ultimo atto della vecchia Amministrazione, partendo dal quale, sarà compito del nuovo governo cittadino rielaborare una prospettiva di sviluppo socio, economico e culturale, cercando di colmare lacune e deficit che hanno negli anni danneggiato la nostra città”.

 

 

 


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