Catania ha ottenuto i fondi provenienti dal Decreto legge 35, la norma che aiuterà le pubbliche amministrazioni a saldare i debiti già scaduti. La cifra richiesta era 200 milioni, ma non era certo l'accoglimento totale. Tirano un sospiro di sollievo l'assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando, e il sindaco Enzo Bianco: «Immettere una cifra così consistente sul mercato fungerà da volano per far ripartire leconomia e loccupazione»
Comune, da agosto in arrivo 196 milioni Bianco: «Serviranno a rilanciare la città»
Da agosto Catania potrà contare su 196 milioni di euro provenienti dal Decreto legge 35, la norma che sblocca 40 miliardi di euro per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione. La norma permette ai Comuni di saldare i debiti accendendo mutui trentennali con tassi del 2.27 per cento anziché il 4-6 per cento attuali. «Sono soldi importanti, perché con queste somme estingueremo i debiti, immetteremo liquidità nel tessuto catanese, dato che buona parte dei creditori sono privati e aiuteremo le partecipate a ristabilire lequilibrio nei conti», aveva affermato pochi giorni fa l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando. Il quale temeva un accoglimento parziale della richiesta avanzata (200 milioni di euro). Ipotesi, oggi, scongiurata nella quasi totalità.
«Questi 196 milioni ci consentiranno di avviare il risanamento del Comune di Catania e soprattutto di rilanciare leconomia dellintera città», dichiara oggi il sindaco Enzo Bianco. I fondi serviranno a pagare in larga parte i debiti contratti con le aziende locali. Inoltre 80 milioni copriranno i debiti fuori bilancio, rappresentati in larga parte (30 milioni) dalle società partecipate.
«Immettere una cifra così consistente sul mercato fungerà da volano per far ripartire leconomia e loccupazione nella nostra città», prosegue Bianco. Che sottolinea anche come i tempi saranno estremamente rapidi: «In luglio avverrà la stipula del contratto e in agosto dovrebbero essere disponibili i fondi per il pagamento alle imprese». La misura approvata, puntualizza Girlando, «imporrà, ovviamente, lintegrazione del Piano pluriennale di risanamento approvato nel settembre del 2013 dalla Corte dei Conti siciliana».