Comune, approvato il bilancio di previsione Pesano i 23 milioni in meno di fondi statali

Nella notte a Sala della Lapidi nella notte è arrivato il sì dal consiglio comunale al bilancio di previsione. Per le spese correnti sono stati previsti circa 830 milioni e per quelle in conto capitale 162 milioni. La nota dolente riguarda i tagli ai trasferimenti statali con 23 milioni in meno nei prossimi tre anni: 5 milioni quest’anno, 8 nel 2020 e altri 8 nel 2021. Il consiglio, soltanto intorno alla mezzanotte, ha dato il via libera al bilancio di previsione triennale 2019-2021 con 19 voti favorevoli, 3 contrari e 5 astenuti.

«Per la prima volta si approva un bilancio che dà tempo di poter svolgere l’attività di programmazione – commenta l’assessore al Bilancio Roberto D’Agostino – abbiamo dovuto ripristinare gli equilibri in seguito ai tagli fatti dal governo nazionale. Avremo, infatti, 23 milioni in meno a cui facciamo fronte senza ridurre le spese a scapito dei cittadini, ma aumentando le entrate. Dei 5 in meno previsti per il 2019, recuperiamo grazie alla vendita di immobili di edilizia residenziale pubblica circa 2 milioni e mezzo. Inoltre – prosegue – abbiamo vinto una causa contro la vecchia Amia e ci siamo ripresi l’immobile della sede di quella che ora è la Rap, quindi, adesso entrano nelle casse del Comune circa 500 mila euro l’anno, cioé l’affitto che prima percepiva la curatela fallimentare di Amia. Altri due milioni li abbiamo a titolo di rimborso che ci ha riconosciuto l’Amap».

Per il Partito Democratico, «sociale, istruzione, cultura, lotta all’evasione fiscale, sviluppo sostenibile sono le linee direttrici del bilancio previsionale del comune di Palermo, approvato dal Consiglio comunale col voto convinto del Partito Democratico – affermano in una nota i consiglieri dem Dario Chinnici, Rosario Arcoleo, Francesco Bertolino, Carlo Di Pisa e Giovanni Lo Cascio – Il lavoro attento degli uffici e dell’assessore D’Agostino ha permesso di colmare i tagli regionali e nazionali che rischiavano di colpire la città, garantendo gli stanziamenti per le fasce più deboli, la scuola e la cultura, segno della vocazione di Palermo all’inclusione e all’apertura. Un risultato ancora più sorprendente se guardiamo alla situazione di Catania, di Roma e di altri grandi città italiane». Per il Pd, però, ora è il momento di passare alla seconda fase con «la rivisitazione dei servizi, la rimodulazione dei contratti con le partecipate, la stabilizzazione dei precari, l’assunzione delle insegnanti grazie a un apposito emendamento, la discussione di importanti atti strategici come il Pums e il Prg, l’aumento della raccolta differenziata, il completamento delle grandi opere e la nuova mobilità, le grandi vertenze come Almviva».

Soddisfazione è stata espressa anche da Sinistra Comune che giudica positivo il via libera del Consiglio «in anticipo rispetto agli anni passati: lavoreremo perché questo percorso continui e in futuro si possa fare ancora meglio, come auspicabile -. dicono in una nota i consiglieri Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando, Marcello Susinno – L’approvazione rende possibile l’utilizzo delle risorse necessarie per attivare i servizi da erogare alle cittadine ed ai cittadini». Tuttavia per Sc oggi le possibilità di manovra sono ridotte all’osso da drastiche riduzioni dei trasferimenti statali e regionali: il bilancio del Comune di Palermo, su circa 2 miliardi, vede il 28 per cento impegnato per il personale, il 48 per cento per le partecipate e quasi il 17 per cento per gli accantonamenti, a fronte di enormi tagli ai trasferimenti, che si attestano ormai al 3 per cento dell’importo globale. 

Assai più dura l’opposizione che boccia il documento finanziario perché caratterizzato da «ridotte risorse disponibilità finanziarie (con 6 milioni in meno rispetto allo scorso anno) e che non contempla alcuna forma di crescita, come hanno ammesso gli stessi esponenti della maggioranza» L’accusa è di Concetta Amella, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Palermo: «A pagare lo scotto di questa politica miope, saranno come sempre i palermitani onesti dato che, anche stavolta, gli introiti provento delle tasse rimarranno irrisori a causa della difficoltà nel rintracciare chi froda il fisco Alle aziende partecipate, invece, sono stati destinati pochi fondi e questo significa che potranno essere coperte le spese solo per una gestione ordinaria, mentre poco o nulla potrà essere investito per il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini. E nonostante i dati negativi che riguardano il tram, e che di fatto stanno facendo sprofondare Amat in un baratro, l’amministrazione persevera nel suo faraonico e inutile progetto per l’incremento della linea su rotaia. Con questi numeri sarà dunque difficile, se non impossibile – conclude – innescare un processo virtuoso di sviluppo e progresso in cui a pagarne le conseguenze saranno sempre e solo i palermitani».


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