Tanti saluti alla «lista delle municipalità» che trasloca, armi e bagagli, sotto l’ala protettiva del deputato regionale Nicola D’Agostino. Alle prossime Amministrative catanesi Massimo Tempio, il consigliere comunale che si era posto alla testa del progetto Innanzitutto le periferie si ricandiderà – inizialmente pareva invece pronto a farsi da parte – nella lista assemblata dagli uomini di Sicilia futura, il contenitore centrista guidato da D’Agostino e Totò Cardinale. Sulla scheda, però, non ci sarà il simbolo che negli ultimi anni è stato colonna portante del centrosinistra sia a Palermo che a Catania: i futuristi dagostiniani si candideranno sotto un nuovo logo e una nuova denominazione, cioè Catania in azione.
Nella corsa ai riposizionamenti in chiave Comunali, così, un colpo di non poco rilievo lo piazza D’Agostino. Proprio mentre nella sua area il dibattito su «cosa fare a Catania» pare assumere i contorni di una vera e propria crisi d’identità. Da una parte l’ex capogruppo Mpa non vorrebbe recidere il legame con il centrosinistra renziano, provando a conciliarlo con l’atteggiamento «responsabile» a Palazzo dei Normanni nei confronti del governo di Nello Musumeci. Dall’altra la base di aspiranti candidati e luogotenenti starebbe spingendo per l’accordo fra Catania in azione e il centrodestra del candidato sindaco Salvo Pogliese. In barba al sostegno, in aula e non solo, comunque costantemente assicurato negli anni a Enzo Bianco.
L’ex presidente di municipalità Tempio ha così ritenuto che Catania in azione potesse essere il migliore approdo possibile per il fronte delle periferie. Prima doveva esserci una lista composta di consiglieri e presidenti di municipalità vogliosi di entrare a Palazzo degli elefanti, pure con un proprio candidato sindaco da indicare «a sorteggio». Adesso arriva una scelta su cui avrebbe comunque pesato l’alta probabilità di un’alleanza fra Pogliese e Catania in azione, lista di cui si sottolineerà il carattere civico. Se centrodestra sarà, per Tempio sarà un ritorno a casa: nel 2013 era stato eletto nella coalizione di Raffaele Stancanelli. Di migrazione e in migrazione, si era poi accasato nel gruppo Primavera per Bianco. Fila che dovrebbe lasciare a giorni, dopo lungo tentennare.
Non lo seguirà Sebastiano Anastasi, il capogruppo di Grande Catania che aveva affiancato Tempio nel lancio di Innanzitutto le periferie: il consigliere troverà collocazione in una delle liste autonomiste cui lavora l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo.
La querelle interna ai dagostiniani, intanto, fa tramontare anche le aspirazioni di Carmelo Coppolino, consigliere uscente che lavorava a un secondo contenitore futurista, l’embrione di lista Catania forte e libera. Non se ne dovrebbe far più nulla, né Coppolino dovrebbe ricandidarsi, vista anche la sua richiesta di un assessorato nella eventuale giunta Pogliese. I colleghi d’aula che lo affiancavano nel piano starebbero per prendere strade diverse: Salvo Spadaro dovrebbe ricandidarsi in Catania in azione; l’ex Mpa Maurizio Mirenda sarebbe invece a un passo dal presentarsi nella lista di Forza Italia, mollando i centristi dopo poco più di un anno.
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