Orazio Serrano è in politica dal 1997; Maurizio Zarbo consigliere di circoscrizione dal 2008; Angelo Patanè dal 2005. Se i loro nomi sono già conosciuti, lo stesso non può dirsi per Santo Musumeci e Virginia Nicotra, che tentano di sparigliare le carte
Comunali, sfida di fuoco per la V circoscrizione Tra i cinque nomi, tre volti storici e due outsider
Se c’è una circoscrizione in cui la battaglia per l’elezione è una questione di storia politica cittadina quella è, probabilmente, la quinta. Monte Po, Nesima, viale Mario Rapisardi, San Leone: è praticamente uno spaccato sociale della città, uno spettro talmente ampio da potere includere le realtà più disparate. Dalle case popolari alla media borghesia, dal quartiere a vocazione commerciale a quello costruito per essere un dormitorio. A sfidarsi per conquistarlo sono l’uscente Orazio Serrano, in politica dal 1997, uomo del Partito democratico candidato – però – con la lista È Catania a sostegno di Emiliano Abramo sindaco; Maurizio Zarbo, 35enne ex Mpa ed ex Articolo 4, adesso in lizza con Catania 2.0 a supporto di Enzo Bianco; Angelo Patanè, avvocato con il pallino della politica e il suo «centro di gravità permanente» a destra; Virginia Nicotra, dipendente dei Caf del candidato sindaco Riccardo Pellegrino; e Santo Musumeci, attivista pentastellato della prima ora e convintissimo sostenitore della politica di servizio.
Orazio Serrano (È Catania)
«Abbiamo fatto tanto in questi anni, ma c’è ancora tanto da fare. Soprattutto in un senso: fare capire alle persone che quello che chiedono e ottengono sono diritti, non sono favori». Orazio Serrano nella V circoscrizione lo conoscono tutti: ormai non ci vive più, ma ci è nato e cresciuto, proprio a due passi da corso Indipendenza. Operatore sanitario 55enne all’ospedale Cannizzaro (come la moglie), due figli, per due mandati è stato consigliere di municipalità, per quelli successivi è stato vicepresidente, e l’ultima volta è stato eletto presidente. «Una vita», ammette. «Siamo riusciti a fare un sacco di cose: ogni giorno, da quando ha aperto il centro direzionale San Leone, da lì passano 500 persone che vengono da fuori quartiere: spendono nei bar, negli esercizi commerciali della zona… – comincia il suo elenco – Per non parlare dell’incremento dei servizi dell’Asp veterinaria, delle piazzette che sono state riqualificate, della casa di quartiere per le associazioni e dello spazio neutro per le famiglie separate».
Il novero delle cose fatte, secondo quanto riportato da Serrano, è lungo. E allora perché non è stato lui il candidato del centrosinistra alla circoscrizione? «Ancora non lo so – dice – La scelta è stata imposta da un’area del Partito democratico, quella di Luca Sammartino e Valeria Sudano». Così lui si è guardato intorno ed è andato ad ascoltare Emiliano Abramo il giorno della presentazione del programma. «Ero d’accordo e ho deciso di mettermi a disposizione». La prima cosa che farà qualora dovesse essere eletto? «Bisogna sistemare le strade. Ci sono intere zone che vanno riasfaltate, dobbiamo partire da questioni assolutamente primarie nella vita dei cittadini, e poi bisogna puntare sui servizi. È bastato ottenere la riapertura dell’ufficio postale di Monte Po per cambiare la vita degli anziani del quartiere». Nella quinta circoscrizione c’è il più grande polmone verde della città, ma è totalmente abbandonato. Che fare? «Se l’amministrazione comunale non riesce a occuparsene, allora si faccia come si è fatto al boschetto della Playa: se ne occupi un’associazione, ci si organizzino delle attività, il Comune ne avrebbe anche un rientro in termini economici».
Maurizio Zarbo (centrosinistra)
«Sono un uomo di Luca Sammartino». Maurizio Zarbo, 35 anni, originario di Nesima, negli ultimi dieci anni è stato consigliere circoscrizionale. La sua carriera politica è cominciata con il Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo, è andata avanti con Grande Catania e cinque anni fa si è spostata su Articolo 4. «Non sono andato nel Partito democratico», precisa Zarbo. Sulla polemica che riguarda la mancata candidatura di Serrano, la risposta è netta: «Magari sono state fatte delle valutazioni generazionali – dichiara – Lui è in politica da vent’anni, io sono più giovane. Ci vuole anche un ricambio, la politica non è una questione ad personam, è gioco di squadra». Prima di parlare di cosa vuole fare come presidente di circoscrizione, Zarbo preferisce parlare delle battaglie vinte: l’apertura di un varco per l’ospedale Garibaldi sulla circonvallazione, i fondi per il rifacimento dell’oratorio della chiesa San Pio X («Ottenuti grazie all’impegno di Sammartino»), la riapertura della biblioteca di Nesima.
«Bisogna rifare la viabilità al viale Mario Rapisardi, è fondamentale per cittadini e commercianti – sostiene Zarbo -. Bisogna individuare aree di parcheggio. E poi c’è il problema dei parchi e degli spazi a verde da affidare e la riqualificazione degli impianti sportivi: è la circoscrizione che ne abbia di più in tutta la città». Tra i temi c’è poi la messa in servizio dell’isola ecologica di via Generale Ameglio, ormai totalmente distrutta e mai entrata in funzione. Su parco Monte Po, l’idea è nuova: «Farne orti sociali, come è stato fatto a Librino, e organizzare dei percorsi culturali tra le masserie abbandonate, che potrebbero essere affidate ai giovani grazie ai bandi europei».
Angelo Patanè, detto Di Fede (centrodestra)
Per una questione di omonimia, ha aggiunto al suo cognome quello della madre per essere più semplicemente riconoscibile. Al viale Mario Rapisardi, che è dove vive lui, lo conoscono anche con quel cognome. Quarantadue anni, avvocato civilista, non esattamente un nome sconosciuto alla politica locale: candidato al Consiglio di facoltà di Giurisprudenza con Azione giovani, poi alla municipalità nel 2005 e di nuovo nel 2008, quando l’elezione gli è riuscita. Nel 2013 ha tentato la strada di Palazzo degli elefanti, ma senza successo, e adesso che il vento tira di nuovo verso destra lui, da uomo di Diventerà bellissima, è il nome col vento in poppa per la carica, a questa tornata elettorale. «Cambiare area? Non esiste. Non mi ci ritrovo, non è acqua per il mio acquario», dice a MeridioNews. Secondo lui, è impossibile pensare a una priorità per la circoscrizione: «È così grande che non si può individuare un solo problema e una sola soluzione. Se dobbiamo parlare del Viale, il tema principale è quello del traffico».
Al di là di questo, però, per Patanè bisogna pensare all’ordinaria manutenzione, «ormai diventata straordinaria. È mancata del tutto in questi anni, e siamo arrivati al punto in cui anche piccole operazioni come la pulizia costante e il continuo contatto con i cittadini sembrano azioni politiche, semplicemente perché non vengono fatte mai. Quindi dobbiamo ricominciare anche dalle piccole cose». E pensare quartiere per quartiere: a Monte Po, per esempio, bisogna lavorare non solo sulla sicurezza, ma anche sull’immagine che all’esterno si ha di chi vive da quelle parti: «Istituire collaborazioni con i commissariati e le caserme del territorio, stabilire maggiori controlli della polizia municipale – aggiunge Patanè – sono tutte cose che la circoscrizione può fare e che fanno la differenza sia in senso pratico sia dal punto di vista della percezione di sicurezza». La sua opinione sul parco Monte Po? «Un errore politico: quando il pubblico non può mantenere spazi così grandi e complessi, deve lasciarli al privato».
Virginia Nicotra (Un cuore per Catania)
Trentadue anni, «diplomata in Lingue, da tre anni mi occupo del sociale e lavoro nei Caf di Riccardo Pellegrino». Vive nella zona del viale Mario Rapisardi e l’impegno politico, per lei, è una novità assoluta. «Me l’ha chiesto Riccardo, che è un ragazzo meraviglioso e per la città ha un progetto che condivido e che, secondo me, è vincente – dichiara Nicotra – Ha in squadra dei professionisti, delle persone oneste e pulite. Possiamo dare una svolta, perché saremo la novità». Il suo primo atto da presidente di circoscrizione sarà avviare operazioni di sensibilizzazione dei cittadini nei confronti del tema della spazzatura: «Ci sono tante discariche e bisogna partire dai rifiuti: ci dobbiamo organizzare per spiegare alle persone che quello che buttano in strada peggiora la vita di tutti».
Quello che mancherebbe nella circoscrizione, poi, sono luoghi di aggregazione per i giovani. «Campi sportivi e posti dove i ragazzi possano stare insieme – aggiunge l’aspirante presidente – Noi, comunque, vogliamo fare una politica dell’ascolto. Riccardo Pellegrino ci ha insegnato questo: lui per primo non sta mai dietro a una scrivania, va in mezzo alle persone e sente quali sono i loro problemi. Noi facciamo lo stesso. Ci sono tanti problemi, c’è tanta disoccupazione in giro. Le priorità e le soluzioni ce le detteranno i residenti».
Santo Musumeci (Movimento 5 stelle)
Un problema di salute non gli impedisce di continuare la sua campagna elettorale. Lui, del resto, ci crede e ci mette tutta l’energia che ha. Cinquantasette anni, sposato, impiegato, ha cominciato a occuparsi di politica da quando esiste il Movimento 5 stelle, di cui si è innamorato fin dalla sua nascita. Cinque anni fa, Santo Musumeci aveva già provato a essere eletto al consiglio di circoscrizione, vittima anche lui del flop pentastellato all’ombra dell’Etna. «Mi ha candidato il Movimento, per via di tutto quello che ho fatto in questi anni – dichiara – Il primo problema delle circoscrizioni, in generale, è che non hanno un bilancio proprio e fanno soltanto un lavoro di segnalazione dei problemi. Noi ci impegneremo per andare oltre. E vogliamo coinvolgere i cittadini nelle scelte per i quartieri, anche pensando a referendum consultivi che si possano realizzare tramite i cellulari».
Quello che farà da presidente di circoscrizione, se eletto, parte da quello che ha cominciato a fare prima del periodo elettorale. «Passerò palmo per palmo il quartiere per fare un censimento delle barriere architettoniche – spiega – Ho fatto un giro con un mio amico, che purtroppo non può muoversi, e mi sono accorto di come per lui sia assolutamente impossibile andare da un posto all’altro, vive praticamente da prigioniero in casa. Quando esce è costretto a camminare per le strade, spesso in contromano. È una cosa che non riesco a tollerare». Questione che fa il paio con la sicurezza nelle strade: tra corso Indipendenza e via Palermo, soprattutto, «le strisce pedonali non si vedono più, i semafori non funzionano. Non serve fare chissà quali ricerche per capire che questo è un problema prioritario per tutti».
«Abbiamo realizzato un progetto per il recupero e l’uso del parco Monte Po, affinché possa essere dei cittadini e delle associazioni che abbiano modo di gestirlo – dice – In realtà, però, abbiamo pensato a diversi progetti per varie zone della circoscrizione, per caratterizzare i vari quartieri e stimolare il senso di appartenenza dei cittadini: vogliamo organizzare un concorso di poesia per le scuole dedicato a Mario Rapisardi; fare una manifestazione culinaria gestita dai commercianti della zona di corso Indipendenza e San Leone, che sfruttino le loro competenze; e poi un evento di tipo teatrale a Nesima… Politica, cultura, ma anche un po’ di divertimento».