Con una sola lista, il professore di lettere corre per la carica di sindaco. «Come prima cosa arei controllare i bilanci del Comune», racconta. Nessun rimpianto per gli ex assessori pentastellati che si sono tirati fuori dal suo progetto. «Lavoro a un governo sinceramente progressista»
Comunali Ragusa, Ialacqua pensa alla Città futura «Conti lasciati da Piccitto credo non siano in ordine»
Si definisce «l’alternativa alle favole» e con la sua lista Città futura si candida a essere il
nuovo sindaco della città di Ragusa in vista delle Amministrative di domenica 10 giugno. Carmelo Ialacqua,
docente di lettere al liceo scientifico Enrico Fermi di Ragusa, alle elezioni del 2013 è stato
il più votato nella lista Movimento Città e punta su un operato che sia un mix di «dialogo e
azione». «Sarò il sindaco di coloro che sono rimasti inascoltati per una Ragusa
più sostenibile, più equa, innovativa e che guardi ai giovani», ha più volte assicurato.
In caso di vittoria, qual è la prima cosa che farebbe, la più importante e urgente per la
città?
«La prima cosa che farò sarà far certificare, da una società specializzata esterna, i bilanci
del Comune: ritengo che i conti non siano in ordine e voglio che i cittadini siano informati in
modo oggettivo. Contestualmente selezionerò un city manager, cui affidare una seria
operazione di spending review, ovvero: tagli di sprechi, contenimento dei costi ma, soprattutto, maggiore efficienza di tutta la macchina amministrativa. C’è poi da fare in tempi
stretti una visita in procura, portando alcune carte che gridano giustizia da troppo tempo».
Come vede Ragusa tra cinque anni?
«Grazie a noi sarà una città avviata verso un modello di sviluppo sostenibile. Il
Comune potrà contare su forti risparmi della spesa energetica, su entrate derivanti dallo
sfruttamento di forme di energia sostenibile (geotermia e biometano), sull’utilizzo di
molteplici finanziamenti europei. Ragusa, inoltre, sarà attrezzata per ascoltare tutti i
cittadini, recependo le istanze di partecipazione e libera espressione di associazioni e
singoli. Sarà una città più libera ed eguale, più tollerante e solidale».
Perché dare fiducia a lei e alla sua squadra?
«Nella mia squadra di assessori posso annoverare la presenza di una donna intelligente,
molto preparata e dotata di ottime capacità di gestione di situazioni conflittuali: è Elvira
Adamo, da qualche anno ritornata da Milano dove ha svolto per molto tempo lavori di
marketing. Posso poi contare sulla presenza di uno scienziato molto apprezzato, Daniele Tedeschi, che si occuperà di ambiente. E il giovane artista
Giuseppe Stornello che curerà la cultura. In squadra ci sono poi illustri tecnici che saranno esperti del sindaco e che, già oggi, hanno collaborato alla
stesura del nostro programma: l’archeologa Elisa Bonacini si occuperà di turismo e cultura, il professore universitario Tonino Perna ci aiuterà a implementare una
moneta complementare cittadina, l’architetto Sergio Adamo sarà l’addetto alla geotermia e alla green
economy. Ciò che rende forte questa squadra, e che mi rende orgoglioso, è il forte
contenuto innovativo della nostra visione: saremo tutti insieme capaci di costruire una Città futura».
Città futura inizialmente aveva riunito ben tre ex assessori defenestrati dalla giunta di Federico Piccitto. Poi cosa è successo?
«I tre ex assessori da mesi si sono tirati fuori dal progetto e, devo dire, senza alcun
rimpianto né mio né del gruppo che attualmente mi sostiene. Città futura è un progetto di
rifondazione di un’area progressista oggi allo sbando perché senza affidabili punti di
riferimento: per questo è un movimento che avrà un futuro in
città.
Quali sono i punti salienti del suo programma?
«Tra le proposte più innovative c’è il recepimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile
individuati dall’Onu; la totale accessibilità della città; l’utilizzo della geotermia; l’efficientamento energetico dei condomini a costo zero per i cittadini; un reddito comunale
garantito per mille giovani per cinque anni, attribuito come compenso di attività di servizio civile
cittadino; l’istituzione di una moneta complementare locale; la cittadinanza onoraria per le
centinaia di studenti nati a Ragusa da genitori stranieri; la lotta alla dispersione scolastica. Poi ancora progetti di salute sessuale e contrasto dell’omofobia indirizzati ai giovani; l’individuazione di
locali da affidare ad associazioni di volontariato e dedicate a soggetti disabili con attenzione anche nei confronti di associazioni giovanili».
Verso chi guarderebbe in un eventuale ballottaggio?
«Più che a superate formule di centrosinistra, sono interessato alla creazione di un progetto
di governo progressista, fortemente orientato alle istanze sociali, aperto a un’idea di
sostenibilità sociale, economica e ambientale. Al momento, però, non vedo nessuna altra
forza politica attrezzata in tal senso: questo potrebbe essere un problema al momento del
ballottaggio, ma siamo pronti a contribuire per una soluzione politica netta e pulita, al
servizio dei cittadini».
La cosa peggiore e la cosa migliore della sindacatura uscente?
«Le cose peggiori: la mancanza di trasparenza e partecipazione reale; l’eccessivo carico
fiscale; la gestione dissennata e contro legge delle royalties petrolifere; l’imperdonabile
indifferenza verso le tematiche educative; l’incapacità assoluta di programmazione; una politica
zeppa di spot elettorali, senza alcuna reale capacità di traduzione in azione governativa. In
positivo segnalo pochissimi atti grillini cui, peraltro, ho dato sostanziale contributo: la
riduzione dei costi della politica; l’approvazione del registro delle unioni civili e del regolamento dei beni comuni urbani. A questo va aggiunto l’avvio, seppure molto
parziale, dell’efficientamento dell’illuminazione pubblica (con fondi della passata
amministrazione), nonché l’avvio del piano di ammodernamento della rete idrica (anche
questo con fondi provenienti da amministrazioni precedenti)».