Un gruppo di medici in sala operatoria impegnati in un’operazione chirurgica. Momenti delicati, interrotti da risate e un trenino improvvisato con tanto si musichetta di sottofondo. Il tutto mentre un infermiere porta via il gioco in scatola dell’Allegro chirurgo. Alla fine il motto diventato tormentone pubblicitario: «Ti piace vincere facile? Bonci bonci bon bon bon». Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla in provincia di Siracusa, risponde in maniera convinta di «no». Poco importa se alle prossime elezioni amministrative correrà da solo come unico candidato alla carica di primo cittadino. Una tornata che sarà dichiarata valida a condizione che vadano a votare il 50 per cento dei ferlesi più uno. Per Giansiracusa sarebbe il terzo mandato con la fascia tricolore, naturale prosecuzione di un percorso cominciato nel 2011. Dopo dieci anni, il piccolo Comune sui monti Iblei – 2400 abitanti – è diventato un modello con un sindaco che ha puntato in maniera convinta sull’ambiente.
«Sono l’unico candidato ma è anche vero che sento una responsabilità ancora maggiore», racconta al telefono Giansiracusa, poco dopo essere atterrato a Firenze. Tappa intermedia prima di spostarsi a Campi Bisenzio per un convegno organizzato da Legambiente nell’ambito del festival dell’economia civile. «La prima responsabilità è quella di essere la guida politica e civile di Ferla da dieci anni – continua – ma c’è anche la responsabilità nei confronti di coloro che non si sono voluti o potuti candidare, quindi l’obiettivo è rappresentare le istanze di tutti». A sostegno del sindaco uscente ci sarà una lista unica composta da dieci candidati, cinque uomini e altrettante donne: assessori designati Maria Carmela Lanteri e Giuseppe Malignaggi.
«Vivo la campagna elettorale con un impegno differente che però non è inferiore alle altre volte – spiega Giansiracusa a MeridioNews – Questa competizione per me non è una pratica da evadere anzi, ho maggiore impegno e carica». Nel 2011, quando il sindaco aveva 33 anni, vinse con poco più del 36 per cento dei consensi, superando tre candidati. Cinque anni dopo, la conferma con un plebiscito di voti e l’unico sfidante che si fermò a un risicato 7 per cento che a Ferla significa poche decine di voti. «Quest’anno c’erano delle persone che volevano proporsi ma non sono riusciti a presentare la lista – spiega – Bisogna sottolineare come il Covid-19 abbia limitato i momenti di comunità e, per questo motivo, mi auguro che le elezioni di ottobre possano essere l’occasione per un ritorno all’impegno civico e politico. Io dovrò avere la responsabilità di guidare questo percorso».
In questi anni Giansiracusa, ex Pd che appartiene all’area Calenda come il sindaco di Siracusa Francesco Italia di cui è capo di gabinetto, ha puntato forte sulle politiche energetiche, una sorta di rivoluzione verde cominciata con la Eco-stazione e proseguita con la casa del compost e quella dell’acqua. In cantiere adesso c’è l’allestimento di una parete verticale verde, che sarà istallata nel prospetto dell’istituto comprensivo di Ferla. «Così depureremo le acque grigie dei servizi igienici della scuola. Abbiamo promosso Ferla fuori dai confini del Comune, la cittadina è cambiata in termini di consapevolezza e notorietà e di percezione esterna di buona amministrazione», continua. Ma cosa c’è nel futuro del candidato senza sfidanti? In tanti lo vorrebbero tra l’Ars e Roma ma lui, per il momento, assicura di essere concentrato sulla sua comunità sui monti Iblei: «Mi piacerebbe vivere questo genere di sfide ma non significa che voglio candidarmi per altro».
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