Domenica alle ore 23 le elezioni erano concluse, ma le operazioni di conteggio delle preferenze degli elettori sono terminate solamente all'alba di martedì. Stravince Orlando col 46,28 per cento, a seguire tutti gli altri. Ultimo l'autonomista Ciro Lomonte con l'1,76 per cento
Comunali, ecco i risultati definitivi della città di Palermo Lo spoglio delle schede a 30 ore dalla chiusura del voto
Ci sono volute ben 30 ore, ma all’alba di martedì è terminata la lunghissima operazione dello spoglio delle schede elettorali a Palermo. La pagina online del Comune di Palermo si tinge di verde, il colore scelto per indicare i 600 seggi conclusi, solamente questa mattina. I risultati definitivi consegnano per la quinta volta la città nelle mani di Leoluca Orlando, che supera anche le più ottimistiche previsioni della vigilia e si attesta al 46,28 per cento, è stato votato da 125.913 persone. Arriva secondo, come già alle votazioni del 2012, Fabrizio Ferrandelli che ottiene il 31,19% dei voti.
Poi spazio alle novità. Il M5s, che non ha fatto mistero negli scorsi mesi di ambire al ballottaggio, giunge terzo e deve accontentarsi di un comunque lusinghiero 16,27 per cento. I tre big si accaparrano quasi il 94 per cento delle preferenze, lasciando poi ai tre cosiddetti minori poco spazio. Arriva quarto Ismaele La Vardera che, pur sostenuto dalla destra nazionale (con la venuta a Palermo di un big, televisivamente parlando, come Matteo Salvini), racimola il 2,59%. Quinta l’ex vicepresidente del consiglio comunale, e attuale Verde, Nadia Spallita che arriva all’1,92 per cento. Ultimo l’autonomista Ciro Lomonte con l’1,76 per cento.
Non sono mancate le polemiche per la tardiva conclusione dello spoglio delle schede, complici le difficoltà‘ legate alla nuova legge regionale per i Comuni. Nonostante le operazioni ancora in corso, già nella nottata di domenica Orlando si era sbilanciato sulla vittoriacommenti e analisi. Addirittura il comitato elettorale dei Coraggiosi (che ha sostenuto Ferrandelli) lunedì aveva inoltrato una lettera alla prefetta De Miro per denunciare «un procedimento disumano per tutti coloro che a vario titolo stanno offrendo un servizio per la collettività». La lista più votata è stata quella del M5s, che ha raggiunto il 13,08 per cento (30.950 voti), seguita da Forza Italia con l’8,61 per cento, dal movimento 139 (che sosteneva Orlando) con 8,61 per cento, Democratici e popolari 8,57 per cento (partiti di centrodestra e alfaniani che sostenevano Orlando).