L'organo di controllo è stato costituito appena nove mesi fa, ma ancora non è stato dotato di personale fisso, tanto che, come spiega il vicepresidente Sala, «il presidente si è in parte anche sostituito alle attività di segreteria». Non mancano le polemiche, ma in tanti spingono per il ritiro delle dimissioni
Commissione Trasparenza, il presidente Mattaliano lascia «Senza organico, ha fatto anche il segretario di se stesso»
Cesare Mattaliano si è dimesso ieri dalla presidenza della commissione Garanzia e Trasparenza del Comune di Palermo. Una decisione che arriva dopo neanche un anno da quando la commissione è stata istituita, in un momento piuttosto turbolento per il Comune, per offrire servizi finalizzati allo studio e all’indagine «con riferimento agli uffici dell’amministrazione, alle società partecipate e su ogni altro argomento di pubblico interesse». Le dimissioni sono arrivate per mezzo di una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Totò Orlando, al segretario generale Antonio Le Donne e al dirigente dell’ufficio di staff del consiglio comunale, oltre che ai componenti della stessa commissione.
«Dal 22 giugno 2020, nonché della mia nomina a presidente, ho registrato un disinteresse alle criticità che ho più volte rappresentato, in merito al vuoto organizzativo per mancanza di un segretario di commissione che potesse consentire, in maniera permanente e definitiva, il normale svolgimento dell’attività, non solo in sede di verbalizzazione ma per tutti gli adempimenti amministrativi ad essa connessi», scrive Mattaliano. Il nome dell’avvocato, consigliere di +Europa, era stato scelto con massima condivisione da parte del Consiglio, che lo aveva eletto per acclamazione all’unanimità.
Una notizia, quella del passo indietro di Mattaliano, che non ha mancato di suscitare polemiche, con il capogruppo della Lega, Igor Gelarda, che ha parlato di disinteresse da parte di chi amministra la città. «So che il presidente dimissionario ha parlato più volte della situazione con il presidente del Consiglio comunale e con gli uffici di presidenza – dice Gelarda – ma dopo nove mesi non era ancora riuscito ad avere un team, una squadra stabile con sé, e ha dovuto dimettersi. Ci viene da pensare che il lavoro svolto finora da questa commissione speciale di garanzia e trasparenza, della quale io faccio parte, non sembra essere attenzionata abbastanza dalla amministrazione comunale. Addirittura qualche mal pensante potrebbe ipotizzare che questa commissione dia fastidio, perché approfondisce e scava dove altre commissioni non hanno avuto il tempo di farlo».
L’ex M5s conclude auspicando una marcia indietro da parte del presidente dimissionario, rinnovando per la commissione la richiesta di un organico fisso. E a fare eco nel chiedere a Mattaliano la revoca delle proprie dimissioni c’è anche il suo vicepresidente in seno proprio alla commissione Graranzia e Trasparenza, Toni Sala. «Quella di Mattaliano è una lettera interna, tesa comunque a risolvere una criticità di gestione della commissione per assenza di una segreteria fissa, oltre che a sollecitare in modo forte gli uffici a destinare il personale previsto – dice Sala – Tutti noi consiglieri abbiamo tenuto un profilo basso sulla discussione, e per la verità in privato ho preannunciato la mia respinta delle dimissioni. Sono sicuro che tutto rientrerà. Già venerdì, in qualità di vicepresidente convocherò la seduta per ripartire con il rinnovo della fiducia al consigliere Mattaliano, che ha svolto finora con trasparenza e passione il ruolo. La commissione – conclude – ha funzionato grazie al lavoro svolto dal presidente che si è in parte anche sostituito alle attività di segreteria».