In attesa che il disegno di legge arrivi all'Ars, si ragiona sulle modifiche richieste alla finanziaria. Che prevedono risorse anche per Coppem, Corfilac, Unione italiana ciechi e consorzi universitari. Approvata, intanto, una risoluzione che impegna il governo Crocetta a dare inizio alle attività dei forestali già ad aprile
Commissione Bilancio esamina legge di stabilità Emendamenti per Cerisdi e consorzi di bonifica
Dopo l’approvazione del bilancio, ieri sera, da parte dell’omonima commissione dell’Ars, oggi avrà inizio l’esame del disegno di legge di stabilità. Atto necessario prima dell’approdo in Aula. La commissione Bilancio, intanto, ha approvato una risoluzione che impegna il governo Crocetta ad avviare entro la prima metà del mese di aprile le attività dei forestali. Una parte di questi dovrebbe occuparsi di lavori di manutenzione e ripulitura del sottobosco al fine di prevenire il rischio incendi in estate. Un’altra risoluzione, invece, ha riguardato il governo nazionale e nello specifico gli effetti negativi dannosi per la Sicilia dell’accordo commerciale tra l’Unione europea e il Marocco.
Tra gli emendamenti presentati alla legge di stabilità, si segnalano quelli riguardanti il Cerisdi, il centro di alta formazione della Regione, che attraversa un durissimo momento di crisi, per il quale sono richiesti circa 800 mila euro. Settecentomila euro, invece, è la somma che servirebbe a rimpinguare le risorse del Corfilac, il Consorzio di ricerca sulla filiera lattiero-casearia di Ragusa, mentre di 280mila euro è la richiesta per il Coppem, il comitato permanente per il partenariato euro mediterraneo. La lista delle modifiche alla finanziaria prevede anche un milione per l’Unione italiana ciechi e i consorzi universitari. Poi ci sono i consorzi di bonifica, verso cui sono stati presentati emendamenti per diversi milioni di euro. Gli enti, nella riforma pensata dall’assessore Cracolici, dovrebbero diventare strategici.
Tutto questo passerà dalla discussione in Aula, dove, come sempre, sarà difficile trovare un punto di incontro che metta d’accordo tutti. E così, la corsa dei deputati a tutelare la realtà più rappresentative dei rispettivi territori rischia di lasciare sul campo più musi lunghi che volti sorridenti.