Il segretario generale Enzo Campo, ha detto che, se ci saranno le condizioni, il sindacato chiederà di riaprire le indagini sulla morte per far sì che l'uomo ritrovi la giusta collocazione nella storia italiana e siciliana
Commemorazione di Aiello, outing dirigente Cgil «Era mio padre», omicidio ancora senza colpevoli
«Agostino era mio padre ma la sua eredità l’ha lasciata non solo a me ma al mondo intero. Non so se sono degna del suo ricordo. So che non disobbedirò mai ai suoi ideali». È con queste parole che Maria Concetta Balistreri – dirigente sindacale della Cgil, ex vice sindaco di Bagheria, ex consigliere provinciale, già segretario della Camera del lavoro di Bagheria, oggi segretaria dello Spi Cgil Palermo -ha comunicato per la prima volta, svelando il segreto in pubblico, di essere figlia di Agostino Aiello, segretario della Camera del Lavoro di Bagheria per 18 anni, ucciso da due colpi di pistola il 24 dicembre di 40 anni fa mentre rientrava a casa.
Una confessione che è avvenuta durante la commemorazione di Aiello, mai fatta prima dalla Cgil, alla vigilia di Natale, davanti alla sede della Camera del Lavoro in via Lo Re, dove c’è una lapide che ricorda Aiello, «vittima di quella violenza barbara che per tutta una vita combatté». «Quello che io chiedo – ha aggiunto la donna – è di rendere giustizia a mio padre per fare emergere le responsabilità dell’assassinio rimasto senza colpevoli e derubricato a ordinario omicidio, in un contesto in cui la mafia era molto pericolosa». A lui si deve la costruzione degli alloggi popolari per i braccianti agricoli nel rione Coglitore a Bagheria e la costruzione della sede della Cgil in via Lo Re, attraverso una sottoscrizione: la precedente sede era un magazzino buio e inospitale.
La Cgil Palermo, per bocca del segretario generale Enzo Campo, ha detto che, se ci saranno le condizioni, il sindacato chiederà di riaprire le indagini sulla morte per far sì che Agostino Aiello ritrovi la giusta collocazione nella storia del sindacalismo italiano e siciliano, nel nome delle lotte sostenute per i diritti dei lavoratori. «Chiediamo scusa alla famiglia per non avere per 40 anni mai ricordato la figura di Aiello – ha concluso Campo – Dobbiamo recuperare un ritardo. A volte sembra che il passato non debba appartenerci più. Ricordare oggi Agostino Aiello getta una nuova luce sulla storia del movimento operaio italiano. Ha lottato contro la sopraffazione e per la giustizia sociale, per l’emancipazione e la libertà delle persone».