E' nato a luglio il Comitato cittadini attivi San Berillo. Da allora i suoi membri si riuniscono in una cappella di via Pistone frequentata dalle numerose prostitute che animano le vie dell'antico rione che il gruppo vuole preservare dalle nuove previste modifiche al piano regolatore. «All'amministrazione vorremmo chiedere una rivalutazione condivisa del centro storico, non nuove speculazioni». Il Comune, secondo regolamento, ha adesso un mese di tempo per rispondere alla richiesta. Intanto per sabato è prevista un'azione di pulizia volontaria di un locale abbandonato
Comitato S. Berillo chiede udienza a Bianco «Decisioni condivise sul futuro del rione»
A San Berillo, all’angolo tra via Ciancio e via Pistone, c’è una cappella. «Qui le prostitute della zona vengono spesso a pregare e ci hanno dato ospitalità per riunirci, come sede del nostro comitato». A parlare è Andrea D’Urso, promotore insieme a Roberto Ferlito del Comitato cittadini attivi San Berillo. La settimana scorsa hanno fatto protocollare al Comune una richiesta di udienza al sindaco Enzo Bianco, per parlare dei problemi del quartiere e delle prossime varianti urbanistiche al piano regolatore, annunciate dall’assessore all’urbanistica Salvo Di Salvo, che riguarderanno il centro storico, San Berillo compreso. E proporre soluzioni affinché, nel tessuto storico del quartiere risparmiato dallo sventramento Istica del Corso dei Martiri negli anni ’50, non si avviino speculazioni edilizie. «Come prevede lo statuto comunale con gli istituti di partecipazione popolare, il sindaco ha un mese di tempo per rispondere e darci un appuntamento», spiega D’Urso.
Il comitato si riunisce nella cappelletta il martedì, e al suo interno ci sono persone di ogni nazionalità, con le qual è stato avviato un «lavoro culturale, concentrandosi sulle politiche di relazione nel quartiere. Stiamo anche dialogando con i proprietari di case e botteghe per riconvertirle ad usi sociali. Magari accordandosi con qualche associazione o cooperativa». E il comitato è in contatto per avviare attività tra i vicoli dell’antico quartiere a luci rosse con associazioni quali il Gapa, Officina Rebelde, la ciclo-officina ZeroNove. «Stiamo attirando l’attenzione di molti da luglio, quando siamo nati con una festa. Abbiamo cominciato a riunirci regolarmente a settembre e vorremmo che le scelte sul futuro del quartiere venissero fatte dai suoi abitanti, senza ripetere quanto fatto negli anni ’50».
Una zona, il vecchio rione San Berillo, che Andrea definisce «percepita come luogo insicuro dagli stessi residenti». Italiani, ma anche stranieri e molte prostitute. «La causa sono i continui blitz notturni delle forze dell’ordine, magari con tanti fermi che si rivelano sempre non risolutivi – continua D’Urso – Noi vorremmo fare un discorso con l’amministrazione per avviare un processo condiviso di rivalutazione del centro storico: non vorremmo che le nuove varianti al piano regolatore relative al centro modifichino l’identità del quartiere con speculazioni, per costruire magari centri commerciali».
E il comitato, in attesa di una risposta dal primo cittadino etneo, ha già fissato la sua prossima iniziativa: un’operazione di ripulitura volontaria di un locale in via Coppola, sabato a partire dalle ore 9. «Si tratta di un basso abbandonato e ormai adibito a discarica – racconta D’Urso – Lo ripuliremo per farne uno spazio sociale per il quartiere». A chi volesse partecipare, i membri del comitato raccomandano solo di indossare vestiti comodi, «a mascherine, sacchi, guanti e a quanto serve penseremo noi».