Comiso, al via l’apertura dell’aeroporto

Finalmente, con oltre due anni di ritardo, i ‘filosofi’ dell’Enac, sigla che sta per Ente nazionale per l’aviazione civile, hanno deciso che arrivata l’ora di aprire l’aeroporto di Comiso. Il decreto di apertura verrà firmato oggi a Roma, nella sede, per l’appunto, dell’Enac.

Saranno presenti tutti i parlamentari della provincia Iblea. La cronaca registra un comunicato del parlamentare regionale del Pdl, Giorgio Assenza, che si dichiara mentre si dichiara “contento della scelta mirata del governatore, Rosario Crocetta, che ha deciso di far rappresentare più che degnamente il governo regionale dall’assessore alle infrastrutture, Antonino Bartolotta”. (a sinistra, un’immagine delll’aeroporto di Comiso: foto tratta da ragusatg.it)

Il decreto di apertura arriva dopo oltre due anni di incredibili ritardi (dovuti, con molta probabilità, al Muos di Niscemi, le antenne satellitari che gli americani vorrebbero piazzare nel cuore della Sicilia, tra le proteste di milioni di siciliani). A creare problemi di tutti i generi e di tutte le specie sono stati i Governi nazionali che hanno inventato un sacco di scuse per rinviare l’apertura di questo aeroporto civile che, ricordiamolo, potrebbe imprimere una svolta allo sviluppo economico della provincia di Ragusa e, in parte anche di Siracusa.

L’aeroporto di Comiso ha sempre incontrato l’ostracismo dell’Enac, un Ente che non ha mai avuto grande simpatia per la Sicilia. I vertici di questo Ente sostengono che alla nostra Isola bastano due aeroporti: quello di Palermo (Falcone-Borsellino, ex Punta Raisi) e quello di Catania (Fontanarossa).

A smentire questa tesi è stata l’apertura dell’aeroporto di Trapani-Birgi che, in pochi anni, grazie ai voli low cost, ha cambiato il volto del turismo trapanese. Grazie a questo aeroporto, infatti, sono aumentate le presenze turistiche in questa provincia. Certo, una migliore gestione dei siti culturali – per esempio Selinunte e Segesta – avrebbe avuto effetti benefici anche per le ‘casse’ della Regione. 

Se così non è stato è a causa di una gestione approssimativa di tutti i beni culturali da parte di una Regione che riesce a coniugare un numero elevato di personale impiegato in questi luoghi (basti pensare ai precari) con risultati scadenti. Ma, nonostante la Regione siciliana, Trapani e la sua provincia hanno tratto grandi benefici economici dall presenza dell’aeroporto, nonostante le previsioni dell’Enac. (a desta, l’aeroporto di Trapani-Birgi).

L’aeroporto di Comiso, sempre per la cronaca, non giocherà un ruolo strategico soltanto per lo sviluppo turistico di Ragusa e Siracusa (si pensi al Barocco siciliano, da Ragusa a Modica, da Scicli a Palazzolo Acreide, per non parlare di Noto), ma anche per l’agricoltura del Ragusano e dello stesso Siracusano. 

Il riferimento è alle serre di Vittoria, di Scicli, ma anche di Gela. E al pomodorino di Pachino. Prodotti che, fino ad oggi, vengono trasportati nei mercati del Centro Nord Italia su mezzi gommati, in assoluto i più inquinanti tra tutti i mezzi di trasporto. Con l’apertura dell’aeroporto si potrà dare il via ai trasporti via cargo. Con la speranza che una parte del valore aggiunto, che oggi finisce per il 90 per cento nelle tasche dei commercianti, resti anche nelle tasche dei produttori agricoli siciliani.    

“Adesso – conclude Assenza – tutti noi facciamo voti affinché l’aeroscalo diventi finalmente ciò che tutto il ragusano e la Sicilia orientale aspettano e hanno bisogno: lo snodo principe per l’economia locale che si basa essenzialmente sul comparto agricolo e su quello della pesca, accanto a quello della fruizione turistica”.

Adesso la speranza è che anche Agrigento riesca a realizzare un piccolo aeroporto per ovviare a un sistema di traspoto stradale e ferroviario. Carente. Enac permettendo…

 

 


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