«Come quando salta un tappo di bottiglia»

Il 7 giugno scorso, in occasione di una delle rappresentazioni artistiche al teatro antico di Siracusa, un cittadino comune è riuscito a scatenare l’intera platea in favore del referendum del prossimo 12 e 13 giugno. Tra applausi e cori che incitavano a votare sì, Cesare Cavadi, professore di italiano e latino, è stato identificato e minacciato di essere portato al comando per la foto segnaletica. Il reato contestato non è chiaro neanche “all’aizzatore”della folla. Ma cosa è successo? Perché? Ce lo racconta proprio lui, il prof. Cavadi.

Allora professore, lo sa di essere diventato un aizzatore delle folle? È riuscito a scatenare una intera platea, ma cosa è successo?

Non mi aspettavo tutto questo. È stato incredibile. Sono andato con un gruppo di amici al teatro di Siracusa per la rappresentazione e poiché sapevo benissimo che ci sarebbe stata un bel po’ di gente, ho deciso di portarmi una bandiera sui referendum. Era piccola, non volevo scatenare chissà che, ma volevo comunque dare il mio contributo alla causa. Prima dell’inizio dello spettacolo, quindi, mi sono timidamente alzato in piedi tenendo la bandiera in vista per circa un minuto, forse meno.

La folla ha reagito positivamente.

Di più! non mi aspettavo reazioni e invece mi sono ritrovato in un momento magico in cui l’applauso ha contagiato tutta la platea che poi ha cominciato anche a urlare per invitare a votare sì. Davvero un momento straordinario, scatenato dal mio piccolo gesto. Mi sono sentito anche un po’ in imbarazzo, ma evidentemente è la risposta che la gente aveva nel cuore. Potrei paragonarla a un tappo di bottiglia che esplode festosamente, ma in modo deciso. È stato davvero fantastico, un momento di soddisfazione generale: una coesione inaspettata, festosa e pacifica.

E cosa è successo poi? Perché l’atmosfera festosa ha lasciato il posto a insulti e critiche?

Ho avuto la sensazione di essere passato da un teatro allo stadio, dove di certo accadono cose ben peggiori. Due maschere mi hanno chiesto di mettere via la bandiera motivando la richiesta con una frase un po’ strana: “altrimenti dovremmo dare ad altri la possibilità di esporre bandiere a favore del no”. Ho deciso di lasciar perdere e l’ho messa via. Sembrava che la situazione si fosse tranquillizzata quando poi una delle maschere di prima mi ha indicato dicendo: “è lui, è lui”. Mi stava indicando ad un poliziotto. All’inizio è stato gentile nel dirmi che non potevo esporre nessuna bandiera, ma quando ho chiesto perché il suo atteggiamento è cambiato. Mi ha risposto: “lei non discuta, io sono l’autorità, mi dia subito i documenti”. Non volevo darglieli, ma poi l’ho fatto e quando ha attraversato il teatro per andare ad identificarmi la gente ha cominciato a insultarlo e inveire contro. Vergogna, fascista… è stato gridato un po’ di tutto.

E poi? Le è stato contestato qualche reato? Perché tutto questo? Che motivazione le è stata data?

Nessuna. Mi hanno restituito i documenti e basta, non ho avuto nessun reato contestato, ma sono stato soltanto segnalato. Davvero non so in base a cosa si possa contestare una bandiera che non incita all’odio razziale, ad esempio, ma invita i cittadini ad andare a votare.

Tutto finisce così? Ci sono state conseguenze?

Non è proprio finita. Alla fine dello spettacolo, passando davanti a quello stesso poliziotto che aveva voluto identificarmi, ho fatto il gesto delle manette e lui non contento mi ha richiesto i documenti asserendo che avrebbero dovuto portarmi a fare la foto segnaletica per resistenza a pubblico ufficiale, dato che non avevo subito consegnato i miei documenti, ma me li ha chiesti più volte.

E l’hanno schedata per questo reato?

No, non è successo niente, è intervenuta anche la Digos a calmare gli animi e mi hanno lasciato andare.

Non so però, se potrà succedere qualcosa dopo che le acque si saranno calmate. Mi auguro di no.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Al referendum trionfano i si. Dopo 15 anni di flop, quorum raggiunto su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Cesare Cavadi, il professore che aveva scatenato un’ovazione nella platea del Teatro Greco di Siracusa, ci racconta il suo pomeriggio di inaspettata notorietà. «Un momento straordinario scatenato da un piccolo gesto. Evidentemente era la risposta che la gente aveva nel cuore»

Al referendum trionfano i si. Dopo 15 anni di flop, quorum raggiunto su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Cesare Cavadi, il professore che aveva scatenato un’ovazione nella platea del Teatro Greco di Siracusa, ci racconta il suo pomeriggio di inaspettata notorietà. «Un momento straordinario scatenato da un piccolo gesto. Evidentemente era la risposta che la gente aveva nel cuore»

Al referendum trionfano i si. Dopo 15 anni di flop, quorum raggiunto su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Cesare Cavadi, il professore che aveva scatenato un’ovazione nella platea del Teatro Greco di Siracusa, ci racconta il suo pomeriggio di inaspettata notorietà. «Un momento straordinario scatenato da un piccolo gesto. Evidentemente era la risposta che la gente aveva nel cuore»

Al referendum trionfano i si. Dopo 15 anni di flop, quorum raggiunto su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Cesare Cavadi, il professore che aveva scatenato un’ovazione nella platea del Teatro Greco di Siracusa, ci racconta il suo pomeriggio di inaspettata notorietà. «Un momento straordinario scatenato da un piccolo gesto. Evidentemente era la risposta che la gente aveva nel cuore»

Al referendum trionfano i si. Dopo 15 anni di flop, quorum raggiunto su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Cesare Cavadi, il professore che aveva scatenato un’ovazione nella platea del Teatro Greco di Siracusa, ci racconta il suo pomeriggio di inaspettata notorietà. «Un momento straordinario scatenato da un piccolo gesto. Evidentemente era la risposta che la gente aveva nel cuore»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]