Regionale

Ars, la classifica dei deputati per produttività: pochi secchioni e tanti pigri nel primo anno e mezzo di legislatura

In uno dei parlamenti regionali meno attivi nella storia della Sicilia, ci sono comunque deputati che si sono messi in particolare risalto nei primi 17 mesi di attività dell’Assemblea regionale. Così come ce ne sono altri che sono riusciti a scendere di tanto sotto alla media, già non troppo alta, di produttività dei colleghi e qualcuno ha pericolosamente rasentato lo zero. Va detto che le classifiche su un’analisi assolutamente quantitativa, che si basa su numeri – quelli consultabili in rete – che dicono e non dicono, perché vanno di certo analizzati in maniera opportuna. Una classifica da cui sono stati esclusi tanto i deputati che sono anche assessori, perché è evidente che hanno anche ben altro da fare, Renato Schifani, che pure da presidente ha presentato 54 proposte di legge, molte, molte di più di tanti deputati, il presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, Giuseppe Bica e Salvatore Giuffrida, appena subentrati ai colleghi decaduti per ineleggibilità e che non hanno avuto abbastanza tempo per maturare numeri paragonabili a quelli degli altri.

Vincenzo Figuccia (Lega) è il deputato sulla carta più produttivo dal punto di vista delle leggi proposte. E lo sarebbe anche per distacco, visti i 107 disegni di legge presentati come primo firmatario, a cui vanno aggiunti i due per cui è cofirmatario e le 45 interrogazioni parlamentari. Un dato curioso però spinge a porsi qualche domanda: dei 107 disegni di legge a prima firma Figuccia, ben 72 sono stati presentati nello stesso giorno: il 15 giugno 2023 e portano tutti solo la firma del deputato leghista. Al secondo posto c’è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, che archivia 70 proposte di legge da primo firmatario, a cui ne vanno aggiunte altre 15 da cofirmatario. Terzo posto per disegni di legge, ma primo in generale per la produttività è il dem Sebastiano Venezia, che nei primi 17 mesi di legislatura mette in fila un ruolino impressionante: 47 proposte di legge da primo firmatario, 89 da cofirmatario, 98 interrogazioni parlamentari, a cui ne vanno aggiunte altre 231 da cofirmatario, 44 interpellanze, più altre 30 da cofirmatario, 39 mozioni di propria iniziativa e altre 43 da cofirmatario, 16 ordini del giorno, più altri 19 da cofirmatario.

Una menzione speciale va fatta anche alla deputata del Pd Ersilia Saverino, che con qualche mese in meno rispetto agli altri – è entrata in Assemblea solo nel gennaio del 2023 – è riuscita a inanellare: 12 disegni di legge a prima firma, 85 da cofirmataria, 24 interrogazioni a prima firma, 260 da cofirmataria, tre interpellanze parlamentari, 64 da cofirmataria, tre mozioni, 65 da cofirmataria e un ordine del giorno, più 23 da cofirmataria. Spiccano anche i numeri di Riccardo Gennuso, che anche se non è stato particolarmente attivo sul fronte di mozioni, interpellanze e interrogazioni, si è fregiato di 40 proposte di legge da primo firmatario e otto da cofirmatario; ma anche il curioso caso del dem Giovanni Burtone, che ha presentato a prima firma un solo disegno di legge, ma ha apposto la sua sigla da cofirmatario in ben 135 Dl e in 305 interrogazioni parlamentari. Numeri che dipendono anche molto dalle strategie di partito. Il Movimento 5 stelle è quello che tra tutti fa più squadra: se infatti i dati relativi ai disegni di legge presentati a prima firma dai deputati pentastellati sono più o meno nella media (leggermente al di sopra), il dato decolla sugli atti da cofirmatari, visti i tanti lavori di concerto, anche con altre forze di opposizione.

E infine ci sono le tre maglie nere di questo primo scampolo di legislatura. Al terzultimo posto l’ex presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè. Per lui nessun disegno di legge da primo firmatario, nessuna interpellanza, nessuna interrogazione, un Dl da cofirmatario, una mozione e un ordine del giorno da primo firmatario, una mozione da cofirmatario e nulla più. Peggio del capogruppo del Misto fanno solo due colleghi, entrambi di Forza Italia: Michele Mancuso, niente da primo firmatario, otto disegni di legge in compartecipazione e due ordini del giorno da cofirmatario e il fanalino di coda Riccardo Gallo, per lui solo otto disegni di legge da cofirmatario e un eloquente zero su tutte le altre caselle.

Gabriele Ruggieri

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