Apre i battenti la nuova edizione della rassegna del Multisala King dedicata al cinema di qualità, «fuori dai classici canali di distribuzione». Anche quest'anno, tanti i titoli che hanno fatto il giro dei festival più famosi del mondo, più un ricco cartellone di fuori abbonamento dedicato al documentario
Cinestudio: 33 anni, stessa missione «Portare in sala i film introvabili»
Torna anche quest’anno la rassegna cinematografica Cinestudio, lo sguardo tutto catanese sul cinema d’autore, giunto ormai alla 33esima edizione. A partire da novembre, il cinema King multisala di via De Curtis ospiterà la proiezione di 15 pellicole italiane ed internazionali che hanno fatto il giro dei festival più famosi del mondo, più un ricco cartellone di fuori abbonamento dedicato al genere documentaristico, per i palati dei cinefili più esigenti.
«Lo spirito del Cinestudio è di proporre dei film che rimangono ai margini della distribuzione e che non sono mai usciti nelle sale di Catania» spiega Alberto Surrentino, organizzatore della rassegna. Una vera e propria «missione», con lo scopo di proporre al pubblico pellicole di qualità e da intenditori, altrimenti quasi impossibili da trovare. Obbiettivo che costa agli organizzatori non poche difficoltà: «Soprattutto quando non hai contatti diretti con i registi – continua – In Italia, la maggior parte dei film è senza distribuzione. Per esempio, sul sito cinema italiano.info ci sono centinaia di pagine di titoli che nessuno vedrà mai».
Tra le proiezioni da segnalare per l’edizione di quest’anno Seraphine di Martin Provost (18 e 19 gennaio), vincitore di sette premi César tra cui miglior film; Ben X, di Nic Balthazar (9 e 10 novembre), in concorso al Festival di Berlino 2008 ed al Festival di Roma 2009; Rabbit hole, di John Cameron Mitchell (14 e 15 marzo), candidato all’Oscar per la Migliore Interpretazione femminile; Il rifugio, di François Ozon (25 e 26 gennaio), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di San Sebastian 2009. «Ho difficoltà a stilare una classifica – dice Surrentino – perché tutti i film sono stati selezionati tra una rosa che era almeno del doppio. Io sono più legato a quelli che ho visto al Festival di Torino: Tournée di Mathieu Amalric e The hunter di Rafi Pitts». Poche le commedie in programma, lacuna prevedibile in appuntamenti di questo genere: «Abbiamo cercato di diversificare la scelta – ammette l’organizzatore – Ma le commedie escono più facilmente nei cinema. Soffrono meno della mancanza di distribuzione perché vendono di più».
Peculiarità di quest’edizione sarà il programma fuori abbonamento, realizzato in collaborazione con Carlo Lo Giudice e diviso in due momenti: una prima trance, prevista per il 26 e il 27 di ottobre, sarà dedicata a due anterprime. Di particolare interesse l’appuntamento del 26 ottobre con la filmografia di Daniele Gaglianone, dal titolo Lo sguardo ruvido. «Comprenderà due film e un documentario che ha vinto il David di Donatello, più un incontro con il regista – spiega Lo Giudice, curatore degli eventi – Era da tanto che volevamo fare un percorso monografico su questo autore». Il 27, invece, sarà dato spazio alla pellicola vincitrice della sezione italiana del Salina Doc Fest 2011, Un’altra Europa di Rossella Schillaci.
Per il 2012 il programma prevede inoltre il pezzo forte del fuori abbonamento: due percorsi monografici dedicati al documentario d’autore, con l’opera omnia di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (l’1 e il 2 di febbraio) e di Gianfranco Rosi (l’1 e il 2 di marzo). «L’idea di fondo è di aprire a quei documentari che vengono realizzati con un approccio particolare: lunghe gestazioni, attenzione al lavoro sull’immagine, predisposizione allo sguardo sulla realtà – spiega Lo Giudice – Un cinema coi tempi giusti, come mi piace chiamarlo». Anche stavolta massima cura è stata posta nella scelta degli autori, «che si dedicano al documentario fuori dalla produzione ufficiale, fuori dal mercato». Ma con un punto in comune tra loro: «uno sguardo etico, attento ai cambiamenti della realtà che li circonda e che si concentra sulle relazioni con i protagonisti – conclude Lo Giudice – E’ un cinema che si basa sulll’uomo, sugli ambienti e sul racconto». Dopo ogni proiezione, gli autori incontreranno il pubblico.
Il primo appuntamento con la rassegna è fissato per mercoledì 26 ottobre, con il fuori abbonamento dedicato alla cinematografia di Gaglianone, mentre la prima proiezione in programma si terrà il 2 e il 3 novembre, con il film Il canto delle spose di Karin Albou. Sul sito del Cinestudio è possibile consultare il programma completo.
[Foto di SPDP]