Cinema della realtà: Francesco Rosi

“Rosi inventa una maniera nuova, corale, realistica…crea un intera visione panoramica del reale con l’eliminazione del personaggio, e dell’intreccio… con un grande rispetto storico, pietà della Sicilia(in “Salvatore Giuliano”); per Rosi la verità è rappresentazione delle passioni umane. Questa è una vera lezione..”
4 marzo 1962: Alberto Moravia, lungimirante, definiva Francesco Rosi sulle pagine dell’espresso, sintetizzandone  bravura e rigore stilistico all’uscita di “Salvatore Giuliano”(1961).
Felice Laudadio (direttore del festival) lo introduce alla platea, applausi lunghi, sinceri, arrossendo,
con ironia Francesco Rosi implora di fermare le mani. Il tributo è annunciato.
L’inizio promette bene, sin dalla prima della proiezione resaturata in digitale di “Salvatore Giuliano”.
Ore 11,20 circa: titoli di testa, Rosi apre il sipario, si fa regista di se stesso.
Occhiali neri, viso luminoso. Contento. Inizia a parlare ed è come fare cinema in presa diretta, proprio lui che girò il film sul bandito Giuliano completamente in presa diretta, una novità per l’Italia degli anni 60, unico fu solo Visconti.
Si entra dentro la storia, negli anni delle riprese ostacolate, negli abusi di potere velati, si scava all’interno del suo universo scenico:”il cinema della realtà”.
Ostacoli, normali, per quel tempo, diffidenze, paure, passioni che andavano spiegate “era un esigenza etica riuscire a far comprendere la realtà politica e sociale, i suoi oscuri meccanismi, i contesti su cui tutto si snodava”cosi Rosi, chiaro negli intenti, semplice nel modo di intendere il cinema, impegnato, di attualità sociale.
“Salvatore Giuliano” dà il via, profondamente, alla discesa dentro la Sicilia, nel buio delle passioni, delle sofferenze, nelle lotte di secessione, nei giochi di potere.
Un film fondato interamente “su riferimenti giudiziari, in cui la mancanza di certezze lo ha reso  ambiguo, figlio dei sospetti del tempo.. tutto,  indispensabile al fine di evitare la censura”, montato in sole 72 ore, “con mia moglie che portava gli spaghetti”.
Ride, si compiace di se stesso, il pubblico risponde, parte un lungo applauso.
“Non si fece amare agli inizi Salvatore Giuliano” le parole, le azioni che ne seguivano, tutto in precario equilibrio, cosi “decisi di trasferirmi in pianta stabile in Sicilia, portare la troupe fin dentro la storia, Montelepre – Castelvetrano – Palermo” è dentro la realtà che iniziano le riprese, a contatto con i contadini, i “picciotti”. Rosi, lascia trasparire, di portare dentro se un senso di appartenenza strettamente siciliana, sanguigna.
Dentro le scene del passato è chiaro leggere ancora oggi il presente, le sfaccettature della storia che si ripete “il massacro di Portella della Ginestra è terrorismo, la prima forma di violenza gratuita, dal
dopoguerra italiano, oggi, è lo stesso, è triste ripeterlo, confermarlo” echi di vissuto moderno, malinconicamente reali.
Il futuro per Rosi non è distante dai suoi ricordi scenici, a chi chiede se farebbe film “contemporanei”
con riferimento al contesto odierno risponde: ” Li ho già fatti, “Mani sulla Citta” è una storia sul conflitto di interessi, basta rivederlo per attualizzarlo”. Secondo lungo applauso.
Rosi, diretto, “non le manda a dire”, ride continuamente, sornione, a tratti autocritico, merita l’affetto del pubblico, in silenzio, è il maestro che parla.
Omaggio al cinema italiano

Redazione Step1

Recent Posts

Sicilia fanalino di coda per costo della Tari e differenziata: Catania capoluogo più caro d’Italia, Palermo il meno riciclon

In Italia in media una famiglia spenderà nel 2024 329 euro in tassa sui rifiuti.…

18 minuti ago

Ancora un escavatore usato per rapinare una gioielleria: succede a Palazzolo

Furto con spaccata a Palazzolo, nel Siracusano, dove i ladri hanno usato un escavatore per scardinare…

1 ora ago

Priolo Gargallo, 34enne condannato per violenza sessuale di gruppo: un amico aveva registrato la molestia

È stato arrestato dopo la pronuncia di condanna del tribunale. A Priolo Gargallo, in provincia…

2 ore ago

Via Santa Filomena compie un anno di riqualificazione: attorno al food district etneo la nuova area pedonale Sciuti

Compie un anno via Santa Filomena district: la strada del centro di Catania popolata di…

2 ore ago

Caso Margaret Spada, l’ipotesi dell’overdose di anestetico e il dubbio sulla rianimazione. Oggi a Lentini i funerali

Potrebbe essere stata un'overdose di anestetico a uccidere Margaret Spada, la 22enne di Lentini -…

3 ore ago

Palermo, scovati 75 percettori abusivi di reddito di cittadinanza: devono restituire oltre due milioni

I Finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno revocato 227 domande di Reddito di Cittadinanza nei confronti di 75…

3 ore ago