Ciclabile-Gioeni, la replica di Bosco L’assessore difende l’ufficio stampa

Continua a tenere banco la vicenda dei risparmi derivanti dal completamento di due piste ciclabili e destinati alla sistemazione artistica del tondo Gioeni sollevata qualche giorno fa dagli esponenti della maggioranza Niccolò Notarbartolo ed Elisabetta Vanin. Dopo gli interrogativi sollevati dai due consiglieri è giunta quasi immediata la risposta dell’amministrazione attraverso una nota. Un testo ripreso da Notarbartolo in aula durante la seduta di ieri. «Mi stupisco della tempestività dell’ufficio stampa comunale, e non sono il primo – ha affermato il democratico – Qualche ora dopo l’intervento mio e della collega all’interno dei quotidiani etnei, la comunicazione istituzionale dell’Ente decide di smentirmi». 

«Io, documenti alla mano, ho sostenuto che per le due aree ciclabili fossero stati usati quattro milioni e 400 mila euro mentre l’ufficio stampa comunale, dicendo di aver interpellato l’assessore Luigi Bosco, afferma che ne siano stati utilizzati due milioni e 400 mila». L’assessore ai Lavori pubblici, ha continuato Niccolò Notarbartolo, «mi ha contattato dicendomi di essere fuori città, di non aver avuto alcuna intenzione di correggermi e di aver notato che qualcuno gli ha messo in bocca dichiarazioni che lui non ha mai fatto». Adesso è lo stesso Bosco a replicare e a difendere l’operato dell’ufficio stampa comunale. «L’insulto, tanto più se immotivato, è intollerabile: Notarbartolo moderi i termini».

«Pur essendo fuori sede – si legge nel documento diffuso oggi – lunedì scorso, su richiesta del gabinetto del sindaco, avevo fornito una scheda perché si potesse tempestivamente rispondere alle osservazioni del consigliere Notarbartolo. Nella scheda, come è stato correttamente riportato nella nota dell’amministrazione, si precisava che l’importo dei lavori delle due piste ciclabili era di 2,4 milioni e non di 4,4, cioè il costo del progetto. Notarbartolo ha voluto interpretare questo dato obiettivo, che confermo, come un’accusa di falsità nei suoi confronti». E, prosegue l’assessore, «quando il consigliere mi ha comunicato per telefono il suo risentimento, ho risposto che, per mia forma mentis, non avrei mai accusato alcuno di falso. Ho precisato inoltre che il dato rilevante per calcolare il risparmio era quello dell’importo dei lavori e non quello complessivo del costo del progetto».

«Il problema è il solito ufficio stampa abusivo del Comune di Catania. Chiaramente ci troviamo di fronte a una situazione vergognosa e inaccettabile», ha dichiarato ieri in aula il consigliere del Pd. «Mi dispiace che la mia risposta sia stata utilizzata sia per far intendere che dietro la redazione del comunicato ci fosse una sorta di giallo e sia per attaccare con inaudita e immotivata violenza l’ufficio stampa, presentandolo come se potesse agire in maniera autonoma e non fosse sempre e comunque espressione dell’amministrazione», replica Luigi Bosco. Che conclude: «Se contro quest’ultima gli attacchi politici sono leciti, contro gli uffici e chi lavora acquistano un sapore minaccioso che non possiamo condividere, ancor più se rivolti a chi non può difendersi a titolo personale. Sarebbe bene che tutti si occupassero degli interessi della città e non di sterili polemiche».


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