Cibali, brucia discarica abusiva in via dei Piccioni Incendio doloso: fumo invade decine di abitazioni

La scritta sul muro «Dannati ultras», i graffiti di un gruppo di tifosi del Calcio Catania, i cassonetti della spazzatura e un materasso appoggiato a un muro. In via dei Piccioni, tra via Generale Cantore e via Giuseppe Ballo, c’è uno slargo separato dalla strada. A fare da spartiacque una porzione di terreno delimitata da un muro di cinta, aperto in più punti, al cui interno si è formata una discarica abusiva. È quella che è andata a fuoco nella tarda serata di giovedì, poco dopo le 22.30, costringendo i residenti di quella zona del quartiere di Cibali a chiudersi in casa. Almeno finché il fumo nero non ha smesso di sollevarsi dalle ceneri dell’incendio. Che molto probabilmente è di origine dolosa.

Sul posto è intervenuta un’autopompa dei vigili del fuoco, oltre che un mezzo di supporto. Una squadra di pompieri arrivati per spegnere le fiamme che sono divampate all’improvviso. In una serata non particolarmente calda e senza vento. «Non abbiamo capito cosa sia successo, all’inizio abbiamo pensato che fossero andati a fuoco i cassonetti sulla strada, ma poi ci siamo accorti che quelli erano integri – racconta un residente – L’incendio, invece è là dentro». Uno spazio che, secondo l’abitante della zona, sarebbe di proprietà privata ma in stato di abbandono. E che è diventato il punto d’aggregazione di una trentina di giovani tifosi rossazzurri, che proprio lì si riuniscono la sera.

«Ci sono copertoni, divani rotti, materassi bucati», continua l’uomo. In effetti, proprio un materasso è l’unica cosa che si riconosce in mezzo alle fiamme mentre il fumo scuro invade le abitazioni. «Ci siamo chiusi in casa e non possiamo neanche mettere il naso fuori perché si soffoca – racconta un cittadino – Dev’essere stato qualche ragazzino, che per fare una bravata non sa neanche che danno ha fatto». Sulla matrice volontaria dell’incendio i vigili del fuoco non danno notizie, ma chi vive nella zona sembra non nutrire alcun dubbio: «Se non lo accendeva nessuno, com’è che prendevano a fuoco tutte quelle cose che sono là da una vita? – domanda un uomo – Possibilmente più tardi tornano pure a controllare quante cose hanno distrutto».


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