L'imprenditore e proprietario del quotidiano La Sicilia è sott'inchiesta a Bari per la vicenda che riguarda il fallimento di Edisud. «Cronica incapacità dei ricavi di coprire i costi di struttura aziendali», si legge nei documenti
Ciancio, avviso di conclusioni indagini per bancarotta Nel mirino ex società editrice Gazzetta del Mezzogiorno
Per la presunta bancarotta fraudolenta della Edisud spa, all’epoca dei fatti società editrice de La Gazzetta del Mezzogiorno, la procura di Bari ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari all’editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo e a suo figlio Domenico. Con loro compare anche il nome di Franco Capparelli. I Sanfilippo sono stati presidenti del consiglio d’amministrazione della Edisud mentre Capparelli ha rivestito il ruolo di direttore generale. La società stata dichiarata fallita dal tribunale di Bari il 15 giugno 2020 assieme alla Mediterranea spa, società quest’ultima che era concessionaria della pubblicità, proprietaria dell’immobile ex sede della Gazzetta del Mezzogiorno, e della stessa testata.
I tre indagati sono accusati di aver compiuto atti di dissipazione e depauperamento del patrimonio della Edisud consistiti in rimborsi spese e in spese di rappresentanza privi di giustificazione negli anni 2016-2018 per 192mila euro. Con una serie di condotte ritenute dolose, avrebbero inoltre provocato il fallimento di Edisud attraverso la dissipazione dei valori attivi della società, tra cui la partecipazione in Mediterranea spa; avrebbero aggravato il dissesto di bilancio per almeno 11,5 milioni di euro proseguendo l’attività aziendale nonostante la presenza di perdite di bilancio che dal 2012 al 2019 avrebbero registrato una «cronica incapacità dei ricavi di coprire i costi di struttura aziendali, tanto da determinare un deficit monetario pari a 15,8 milioni di euro»; avrebbero inoltre non adempiuto agli obblighi fiscali per 6,4 milioni e non avrebbero versato all’Inps 8,4 milioni di euro