Chiusa la gelateria Stancampiano «Il colpo di grazia l’ha dato il tram»

«Si concludono in quel punto anni di appuntamenti, conoscenze estive, ottimo gelato mangiato chiacchierando spesso ad alta voce». Quello di Giuseppe Tramonti, un cliente affezionato della gelateria Stancampiano di via Notarbartolo, è solo uno dei tanti ricordi del bar vicino alla stazione della metro che da meno di una settimana ha chiuso i battenti dopo oltre trent’anni di attività. Una chiusura non dettata dalla crisi, come spesso accade ai locali storici palermitani. Secondo Francesco Stancampiano, titolare dell’attività, uno dei maggiori responsabili del crollo degli incassi sarebbe il tram.

«Da molti anni la zona è vittima di scelte infelici – racconta il proprietario – Abbiamo aperto nel 1985, ma già dall’attentato a Giovanni Falcone la nostra azienda ha iniziato a morire. Nelle nostre vicinanze abitavano diversi magistrati e l’area è finita sotto costante presidio militare. A darci il colpo di grazia, tuttavia, è stato il tram». Secondo il titolare del bar, l’arrivo del capolinea del Genio di fronte alla stazione Notarbartolo, atteso come un’occasione di rilancio da parte dei commercianti, non si è rivelato così proficuo.

«Abbiamo aspettato con fiducia che finissero i lavori – spiega – Fin da subito hanno ridotto i parcheggi, portando i posti macchina da 300 a 14. E non c’è altro modo di parcheggiare, a meno di lasciare l’auto in piazza Ottavio Ziino. Speravamo tanto che qualcosa migliorasse, specie quando abbiamo visto che le nuove attività cominciavano a fiorire: è arrivato McDonald’s, ha riaperto Migliore e sono nati diversi altri negozi e centri scommesse». 

A poco più di un mese dall’inaugurazione del tram, però, è accaduto quello che il commerciante mai si sarebbe aspettato. «Abbiamo visto un incremento della clientela i primi giorni – prosegue Stancampiano – Erano le feste di Natale e molti nonni portavano i bambini a fare il giro sul nuovo mezzo. Appena sono riaperte le scuole, invece, il nulla: la gente che scende dal tram va veloce, ha da fare, non si ferma». Tra i clienti è rimasto giusto qualche tranviere che scende al capolinea e passa dal bar. «Via Notarbartolo è morta – continua Stancampiano – I commercianti hanno iniziato ad abbandonare la zona. I negozi chiusi sono tantissimi e tanti altri sono in vendita».

Da qui la decisione di chiudere i battenti. «Nel periodo festivo non hanno neanche installato le luminarie – conclude – E, quando ho segnalato il problema al Comune, mi sono sentito rispondere che non è centro storico. Ma perché allora per la ztl lo è? Se poi ci aggiungiamo anche i costi dell’affitto e le utenze, non potevamo fare altro che gettare la spugna».


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Il titolare del bar racconta le vicende che lo hanno spinto a gettare la spugna e abbandonare la sua attività, aperta da oltre trent'anni vicino la stazione Notarbartolo. «Troppe scelte infelici per la zona: prima il presidio militare, poi meno parcheggi. Ora la gente che scende dal Genio va di fretta, non si ferma»

Il titolare del bar racconta le vicende che lo hanno spinto a gettare la spugna e abbandonare la sua attività, aperta da oltre trent'anni vicino la stazione Notarbartolo. «Troppe scelte infelici per la zona: prima il presidio militare, poi meno parcheggi. Ora la gente che scende dal Genio va di fretta, non si ferma»

Il titolare del bar racconta le vicende che lo hanno spinto a gettare la spugna e abbandonare la sua attività, aperta da oltre trent'anni vicino la stazione Notarbartolo. «Troppe scelte infelici per la zona: prima il presidio militare, poi meno parcheggi. Ora la gente che scende dal Genio va di fretta, non si ferma»

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