Chiude la Pubbliservizi. Sindacati delusi dal risultato. Di Salvo (MpA): «Conseguenze di una legge fallimentare»

La chiusura della Pubbliservizi, con la liquidazione giudiziale della società partecipata in toto dall’ex Provincia di Catania, preoccupa e non poco. L’esito negativo con il quale si è conclusa l’amministrazione straordinaria, lascia l’amaro in bocca ai sindacati ma soprattutto ai lavoratori che, di certo, così non ricevono il buon natale. Una mazzata che bisognerà affrontare in tutti i modi possibili per garantire un futuro ai dipendenti e gli interventi, le manutenzioni alle opere per i cittadini. «Avevamo francamente confidato – hanno dichiarato Giovanni Musumeci e Giuseppe D’Amico della UGL – in un epilogo diverso, alla luce dell’attività degli ultimi giorni intrapresa dai commissari straordinari della società e dalla Città metropolitana di Catania, ma evidentemente le garanzie dichiarate non sono state ritenute sufficienti dal Collegio giudicante. E’ un duro colpo per i lavoratori che, nell’incertezza del futuro che li attende, non hanno più contezza neanche di quella minima quota che avrebbero dovuto ricevere se fosse stato accolto il concordato preventivo, così come allo stesso modo anche altri creditori (molte aziende con dipendenti) ora vedono ridotte al lumicino le speranze di ricevere quanto determinato».

Le preoccupazioni, dunque, non riguardano solo gli aspetti occupazionali ma anche economici e i risvolti in termini di prestazioni e attività in tutte le strutture. «Alla Giustizia – proseguono – non possiamo che chiedere, a questo punto, di accertare eventuali responsabilità sull’accaduto, mentre a noi spetta il compito di interessare le autorità competenti per individuare le iniziative necessarie a tutela di tutto il personale e di conoscere dai nuovi curatori fallimentari quali saranno i prossimi passaggi verso la liquidazione di Pubbliservizi».

E sulla questione irrompe anche il dibattito politico collegato alla messa da parte delle province e alla nascita delle Città metropolitana o, in altri casi, Liberi Consorzi di Comuni. In modo particolare il Movimento per l’Autonomia, tramite il consigliere comunale Salvo Di Salvo, ha espresso vicinanza ai lavoratori. «Vogliamo esprimere assoluta solidarietà – ha dichiarato Di Salvo – ai dipendenti della Pubbliservizi, con l’auspicio che la vicenda possa aggiornarsi ad uno spiraglio normativo per poter evitare il fallimento d’impresa. Si tratta, e non serve ricordarlo, di una questione delicata e che preoccupa. Una questione che non va sottovalutata, soprattutto per tutelare e salvaguardare i 400 dipendenti». Allo stesso tempo evidenzia le altre difficoltà ormai evidenti a partire dalla manutenzione nei plessi che ospitano le scuole superiori. «Dall’effettiva entrata in vigore della legge Del Rio – continua – numerose tra le ex province, adesso città metropolitane, sono in default finanziario e a gestione commissariale. Questa assume la rappresentanza sia di Governo che di Consiglio Metropolitano, peraltro, già in origine, non eletti dai cittadini. Si è sottratto un livello di democrazia. Le conseguenze di una legge fallimentare sono evidentemente palesate dai problemi di gestione».


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