Chirurgia plastica di Villa Sofia: che succede? Francesco Mazzola, medico e consigliere comunale: “C’è chi vuole favorire i privati”

Strane ombre si addensano sul grande ospedale pubblico di Palermo

Che succede a Villa Sofia? Parliamo di uno degli ospedali pubblici storici di Palermo. Se lo chiede il consigliere comunale del Movimento 139, Francesco Mazzola. Se lo chiede come amministratore cittadino. E se lo chiede anche come medico di Villa Sofia.

”Ben vengano – dice – le indagini su Villa Sofia, ma non si getti discredito sull’immagine dell’azienda e la dignità dei lavoratori”.

“Da qualche tempo, a cadenza periodica, sulla stampa – afferma Mazzola – si inseguono notizie di indagini della Procura della Repubblica riguardanti il reparto di Chirurgia plastica dell’azienda Ospedaliera Villa Sofia-Cervello circa ipotesi di non meglio precisati reati allo stato al vaglio dell’autorità giudiziaria competente”.

“Da medici impegnati da anni nel reparto in questione – continua Mazzola – abbiamo informato le autorità competenti del nostro punto di vista sulla vicenda che, per completezza di informazione, oggi riteniamo opportuno rendere noto”.

“Le inchieste, l’accertamento della verità ed il perseguimento di eventuali reati – prosegue il consigliere – non può che vederci appassionati sostenitori di chi, in questo Paese, intende affermare il principio della legalità in un settore delicato come quello della sanità nel quale, l’interesse primario della salute dei cittadini si scontra sovente con forti interessi di tipo affaristico facenti capo a singole persone ed a lobbies organizzate”.

“Tuttavia – aggiunge Mazzola – non possiamo non esprimere sommessamente le nostra perplessità per le modalità spettacolari con le quali le notizie riguardanti tali presunte indagini sono state divulgate alla stampa, violando quel riserbo che è necessario per l’accertamento della verità”.

“Non ci sembra che questo modo di gestire la vicenda sia di sostegno alla magistratura. Le nostre perplessità aumentano – prosegue il consigliere comunale (nella foto a destra) – se notizie riguardanti ipotesi gravi ed ancora non accertate dall’autorità giudiziarie vengono qui e lì farcite da sconcertanti divulgazioni di dati riservati riguardanti questo o quel paziente illustre (dal politico al magistrato vip) in cura al tal medico del reparto. In questo modo si rischia di dare l’impressione di strumentalizzare la magistratura e il diritto-dovere di cronaca per finalità altre e diverse rispetto all’interesse pubblico della salute e del diritto all’informazione dei cittadini”.

“A ciò si aggiunga – dice ancora Mazzola – che l’indiscriminata criminalizzazione dell’intero personale sanitario del reparto, ad eccezione di qualcuno, oltre a ledere la dignità di persone che svolgono il loro lavoro con passione e spirito di abnegazione e l’immagine dell’Azienda Ospedaliera per la quale prestiamo da anni servizio, alimenta nel cittadino un inevitabile senso di sfiducia nei confronti del servizio sanitario pubblico a tutto vantaggio dei privati”.

“La Chirurgia plastica dal 2009 a Dicembre 2012 – sostiene il consigliere Mazzola – ha quasi raddoppiato redditività e peso medio degli interventi erogati, riducendo le spese e chiudendo in attivo (al netto degli stipendi) i bilanci degli ultimi due anni. Questi dati, ben tracciabili, confliggono con l’immagine di disorganizzazione e malaffare che oggi qualcuno ha interesse a diffondere, ma che noi non possiamo accettare”.

“Riteniamo vitale che il patrimonio e la fiducia acquisita in anni di lavoro – conclude il consigliere del Mov 139 – non vada dissipato sulla base del nulla, avvantaggiando così il lucroso mercato privato. Manifestiamo piena fiducia nei confronti dei Carabinieri e di quanti si adopereranno per l’accertamento della verità”.

 


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