I vigili del fuoco continuano a fare i conti con gli incendi divampati ieri. Paura in molte zone abitate, compresi i residenti di una casa di cura e di un centro di accoglienza che sono stati evacuati. Nella notte vertice straordinario in prefettura. Attenzione alta in diverse zone della provincia a causa delle alte temperature previste per le prossime ore
Chiaramonte, la pineta non smette di bruciare Canadair in volo, roghi anche Comiso e Ragusa
La lunga notte di fuoco di Chiaramonte Gulfi non è finita con il sorgere del sole. Da ieri mattina brucia la pineta di Chiaramonte, il polmone verde della provincia di Ragusa che in sostanza non esiste più. La popolazione è scossa. Il sindaco Sebastiano Gurrieri è alle prese, probabilmente, con la più grave emergenza di sempre e dopo le brevi dichiarazioni rilasciate ieri si è chiuso nel silenzio, annunciando una conferenza stampa per lunedì.
Per tutta la notte alte lingue di fuoco hanno divorato tutto, ettari ed ettari di terreno fino ad arrivare alle porte della città. In tarda serata è stato necessario far evacuare i residenti di una casa di riposo e di un centro di accoglienza perché lambiti dalle fiamme, mentre si è temuto per circa 250 persone nelle zone Ferriera e Circonvallazione. Fatte sgomberare le famiglie di via Michelangelo e via Alcanata.
Tutti gli uomini del Comando provinciale dei vigili del fuoco hanno lavorato senza tregua, mentre gli allarmi si moltiplicavano e richiedevano uno sforzo immane per sopperire anche alle richieste di aiuto che giungevano da Comiso e Ragusa dove adesso, per fortuna, la situazione è sotto controllo, ma costantemente monitorata perché insistono ancora piccoli incendi di sterpaglie che, se alimentati dalle alte temperature attese anche oggi, non vanno assolutamente sottovalutati. Sul posto ci sono anche squadre di Modica.
Per tutta la giornata di ieri, Ragusa non ha avuto la possibilità di usufruire di aerei antincendio, e tenuto conto di quanto rilevato da Drago 64 del Nucleo vigili del fuoco di Catania che ha effettuato le ricognizioni nelle aree interessate dall’incendio per evitare che le fiamme raggiungessero la città, il comandante provinciale ha disposto il richiamo di personale libero dal servizio, ha trattenuto quello smontante e, dopo le 23, al termine delle attività di volo dell’aeroporto di Comiso, ha impiegato anche personale in servizio presso al Pio La Torre. A Chiaramonte sono state impiegate oltre sei squadre, mentre la direzione regionale ha disposto il dispiegamento di squadre dai Comandi di Catania, Siracusa e Caltanissetta. Sul posto anche personale dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Ragusa e della Protezione civile, che ha allertato i volontari per contribuire a contenere le fiamme fuori dal centro abitato.
Si è fatto fronte ai presidi che operavano nel sito dove l’altra notte si era sviluppato l’incendio della segheria a Comiso e del deposito di lana sulla strada provinciale Comiso-Chiaramonte. Ma a Comiso, nella notte, si è temuto parecchio anche per due grossi incendi a Canicarao e a Cozzo del Re, oltre che alla periferia di Ragusa.
In nottata, il prefetto Librizzi ha convocato un vertice straordinario al termine del quale ha attivato un’unità di crisi nella sala della Protezione civile e chiesto l’attivazione del centro operativo comunale (Coc) a Chiaramonte Gulfi.
Infine, intorno alle sette di oggi, il primo canadair ha effettuato il lancio di acqua sul fronte del fuoco non raggiungibile da terra, e subito dopo sono arrivati altri due velivoli. I danni al patrimonio naturalistico sono immani e solo per un caso non si contano vittime, anche se ci sono molti intossicati. Alcune aziende agricole sono state divorate dalle fiamme, e in quelle zootecniche i capi di bestiame non ce l’hanno fatta a mettersi in salvo.