Chi le ha viste?

Vestita di tutto punto con un completo gessato sul quale risalta una cravatta nero corvino, la nostra meravigliosa facoltà di Lingue sembra essere affetta da un improvviso calo di serietà: un’ambulanza, un po’ di zuccheri… insomma cosa serve? Nulla di più che denunciare la mancanza della quale è colpevole per sperare che faccia qualcosa per rimediare.

Sono numerossime le matricole che ogni anno scrivono nel loro piano di studi ‘lingua inglese’, ed altrettanto numerosi sono i gruppi di lettorato in lingua che la facoltà organizza per “rendere più efficace l’apprendimento della lingua scelta”; ma cosa succede quest’anno? Alla prima lezione di lettorato, i professori in madre lingua comunicano alle matricole che dei numerosissimi gruppi organizzati, solo pochissimi potranno svolgere regolarmente le quattro ore settimanali previste dal regolamento di Facoltà, mentre tutti gli altri “poveri sfigati” potranno partecipare solo a due ore settimanali di lezione.

Felicità improvvisa per chi ha immediatamente pensato a come occupare queste due ore libere. Ma come fare a passare l’esame in lingua con una preparazione mediocre, soprattutto per chi, di lingua inglese non c’ha mai capito un’ ‘H’ o non ha mai saputo scrivere due parole l’una di seguito all’altra?

Perché questa situazione di disagio? Per prima cosa abbiamo creduto opportuno chiamare la Segreteria Studenti di Lingue, che ci ha gentilmente risposto di rivolgerci all’Ufficio Area Didattica, in quanto lì non sapevano nè cosa dirci a riguardo, né come aiutarci.
Parlando con un impiegato dell’ufficio Area Didattica siamo riusciti a carpire maggiori informazioni riguardo il problema: sembrerebbe che per colpa dell’eccessivo protrarsi delle elezioni del nuovo Rettore, non sia stato ancora convocato un Senato Accademico in grado di stilare la graduatoria definitiva delle lettrici in lingua, ma che tutto ciò si sarebbe potuto risolvere da un giorno all’altro.

Alcune lettrici però avrebbero affermato che il disagio è stato provocato dal mancato rinnovamento del contratto d’alcune loro colleghe e che, per questo, la Facoltà non avrebbe potuto risolvere la situazione prima del mese di gennaio. Meglio cercare informazioni più attendibili bussando direttamente alle porte dell’Ufficio. Ma ascoltando per poco più di dieci minuti frivole scusanti, ci siamo chiesti come fosse possibile mettere al servizio degli studenti una segretaria incapace di rispondere alle più semplici domande di normale amministrazione didattica e che, nell’imbarazzo più assoluto, ci spedisce immediatamente all’ufficio di Presidenza.

Accetteranno di parlare con noi nonostante non sia il giorno adibito al ricevimento studenti? Ma sì, visetto dolce, aria di scuse, sorprendente capacità di persuasione ed il gioco è fatto: ecco come ottenere la risposta alla nostra domanda. Scopriamo che in realtà il Consiglio è già stato convocato, il bando per la stipula della graduatoria c’è stato, i nomi delle lettrici sono già decisi e quindi, cos’è che manca? Dobbiamo solo attendere i famigerati “tempi burocratici”, che si sono protratti indecentemente solo perché l’universo Accademico è stato sconvolto dall’elezione del nuovo Rettore. Ci hanno assicurato che la pacchia durerà ancora poco; già, infatti è prevista un’imminente soluzione al problema entro fine novembre.

“Ma è risaputo… potrebbe accadere qualsiasi cosa…” – così conclude Marcello Scurria, cercando ironicamente di rassicurarci.


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