Cercasi badante per anziani: 210 ore a 1,90 euro «Parlate per niente, tanto i nonni di notte dormono»

«Cercasi notturnista per alloggio anziani in via Croce Rossa. Una notte sì e una no, dalle 19 alle 9 per 400 euro al mese. Solo personale femminile». Eccolo l’ennesimo annuncio di lavoro sbandierato pubblicamente sui social, ancora una volta nel gruppo Facebook Cerco e offro lavoro a Palermo, che ha suscitato, neanche a dirlo, polemiche e indignazione fra gli utenti. «L’apoteosi dello schiavismo», l’ha definito subito qualcuno. L’annuncio, infatti, sembra puntare a trovare una badante per anziani che lavorerebbe a notti alterne per un turno di ben 14 ore. Facendo un rapido conto, parliamo approssimativamente di 15 giorni in un mese, cioè poco più di 200 ore totali per una paga mensile di 400 euro. Un po’ pochino, a giudicare dalle reazioni inferocite di chi si è imbattuto nell’annuncio. Tanto che qualcuno chiede alla donna che ha postato la proposta in cerca di interessati se qualcuno non l’abbia già denunciata. «Io sono solo una dipendente – si giustifica lei -, e per campare faccio questo e altro». Una risposta che, però, non sembra soddisfare gli utenti che frequentano il gruppo, convinti all’unisono che quella proposta faccia solo «leva sul bisogno della gente con proposte assurde».

«Parlate per niente – replica ancora la donna dell’annuncio -, i nonni di notte dormono». Come a dire, insomma, che seppur si tratti di un turno di 14 ore, che comincia in serata e termina l’indomani mattina, nelle fasi notturne non ci sarebbe chissà quale incombenza da dover fronteggiare. Se gli anziani dormono non serve far nulla per loro, no? «Allora sottopaghiamo pure medici e infermieri che fanno i turni di notte, tanto tutti dormono», ironizza per tutta risposta un utente che non ha gradito l’uscita infelice della donna dell’annuncio. «Facci andare qualche parente tua», suggerisce amareggiato qualcun altro. Ma in mezzo a chi si indigna, c’è anche qualcuno che tanto arrabbiato non sembra. Anzi, tutto il contrario. C’è infatti chi scrive incoraggiamenti e inviti a «non ascoltare nessuno, chi non ci conviene non ci va». Altri ancora che, un po’ a sorpresa, si mostrano addirittura interessati al tipo di annuncio, malgrado le ore in eccesso rispetto a quanto indicato nel contratto previsto per gli oss, ovvero gli operatori socio-sanitari, e soprattutto malgrado la paga finale. Dato che per un oss certificato lo stipendio mensile, tra strutture pubbliche e private, si aggira intorno ai 1400 euro, stando sempre all’ultimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Tra il desiderio di «info» di qualcuna e la richiesta di saperne di più tramite chat privata, c’è anche chi pensa al contrario che «come prezzo non è male» e chi dice di avere già esperienza nel settore e di essere quindi interessata a saperne di più. Un altro utente, invece, invita tutti a moderare i toni, pur non condividendo la proposta pubblicata: «Questo è uno dei pochi annunci dove sono stati messi orari e paga, nessuno vi costringe ad andare, nonostante la paga non sia adeguata almeno è un’offerta di lavoro. Adesso capisco perché tutti scrivono “per info contattare in privato”… Cerchiamo di essere più civili, non vi piace l’offerta? Invece di offendere andate avanti, che c’è gente a cui magari può fare comodo». Come a M., 57enne palermitana, fuori dal mercato del lavoro da anni. «Sono stata per tanto tempo una segretaria, ma poi mi sono dedicata ai miei figli – racconta -. Poi loro sono cresciuti, il matrimonio è naufragato e io mi ritrovo adesso da sola a dover in un certo senso ricominciare, non è semplicissimo, in qualche modo devo campare».

Cerca di tutto, senza farsi troppi problemi: che si tratti di fare le pulizie o di lavorare in qualche bar. E nel suo elenco mette anche la possibilità di assistere un anziano, pur non avendo alcuna certificazione come oss: «Per un po’ mi sono occupata di mio padre, costretto a letto per una serie di problemi di salute – torna a dire -. Lo lavavo e cambiavo, lo facevo mangiare, lo accudivo praticamente in tutto. Capisco che non ho qualifiche “ufficiali”, diciamo così, ma ho maturato questa esperienza e quindi cerco anche in questo settore». Consapevole, d’altra parte, di poter incorrere in proposte che prevedono, come nel caso che ha suscitato l’indignazione del web, un eccessivo carico di ore lavorative e una paga niente affatto proporzionata. «Non sono stupida, i conti so farmeli anche io – commenta -. Ma la mia situazione intanto è questa e in qualche modo devo fare. Prendo quel che viene, nella speranza che più in là io possa imbattermi in qualcosa di più serio e vantaggioso, resto sempre alla ricerca. La verità è che quando uno è disperato accetterebbe qualunque cosa».


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