«Partecipa. Non è solo un nome ma, soprattutto, un metodo». È così che uno dei rappresentanti del movimento civico per la prima municipalità, Daniele Cavallaro, descrive a MeridioNews il progetto politico che verrà ufficialmente presentato oggi, giovedì 15 febbraio, con una pedalata in bici per le vie dei quartieri del centro storico, «per incontrare i cittadini e le realtà sociali presenti sul territorio per individuarne i problemi e le potenzialità, ascoltare gli abitanti e gli operatori, confrontarsi e, insieme, trovare la strada giusta. Questo dovrebbe già dare il senso di tutto quello che faremo nel nostro percorso di campagna elettorale». Da San Cristoforo a San Berillo, da Civita ad Antico Corso, da Angeli Custodi a Giudecca, fino al Fortino e a Santo Spirito.
Un movimento «autonomo e indipendente che andrà avanti da solo mettendo insieme le associazioni e la cittadinanza attiva già presenti nel cuore di Catania». Primo obiettivo? «Avvicinare le persone alla partecipazione diretta». Un candidato presidente ancora da scegliere e un programma ancora tutto in divenire ma «la prima cosa che faremo – assicurano – è proporre i consigli di quartiere per strada in modo da agevolare il coinvolgimento di più cittadini, come fanno anche già nella prima municipalità di Palermo, per fare uscire fuori i conflitti e tentare di risolverli con il confronto». Primo fra tutti, quello fra i residenti e il mondo della movida.
«Non la viviamo come una discesa in politica – spiega Cavallaro – ma semplicemente come un continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto per i quartieri avendo però ulteriori mezzi a disposizione e più possibilità di essere incisivi, partendo anche dalle varie difficoltà che conosciamo e con le quali ci siamo già scontrati negli anni di attività. Abbiamo scelto di restare a vivere in questa città e vogliamo cambiarla». E, stando ai programmi che anticipano, fra i progetti del cambiamento ci sarebbe primo fra tutti quella di una città che sia più «a misura di bambino. Dagli asili nido ai parchi pubblici che, allo stato attuale delle cose, non esistono. Ma pensiamo – aggiunge – anche a progetti semplici che si possono realizzare anche senza risorse: per esempio un pedibus per venire incontro alle esigenze dei molti genitori che non possono andare a prendere i bambini a scuola e dei tanti anziani che non hanno attività in cui impegnarsi, oppure delle piccole biblioteche di quartiere da sistemare nelle guardiole in disuso».
Fra i temi del movimento Partecipa ci sono anche l’ambiente, la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile, la cultura dell’identità, la riappropriazione dei beni comuni. «Insomma, non si può puntare tutto sul decoro urbano e rischiare di trasformare i quartieri e la città in un enorme centro commerciale. Pensiamo – affermano – più che altro alla coesione sociale perché una città che è bella per i catanesi lo è sicuramente poi anche per i turisti».
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