Un faccia a faccia in piazza Ogninella per affrontare alcuni tra i principali nodi che riguardano il cuore della movida. Tra le critiche c'è la gestione della zona a traffico limitato ma anche la riqualificazione degli arredi urbani, come spiega Giovanni Trimboli
Centro storico, gli esercenti si sentono «abbandonati» Confcommercio: «La sicurezza non è l’unico problema»
Decadenza, degrado, atti vandalici e inerzia dell’amministrazione. Sarebbero questi, secondo i commercianti, i principali mali del centro storico di Catania. Quello che fino a pochi anni fa era considerato il fiore all’occhiello della movida etnea, oggi è solo causa di proteste e rimpianti. Da via Mancini a piazza Vincenzo Bellini l’allarme sicurezza e decoro ha spinto, di recente, anche la questura di Catania a pronunciarsi. Per questo Fipe Confcommercio, Legambiente e i gli esercenti del polo commerciale di via Etnea si sono riuniti in piazza Ogninella per «fare sistema» e sensibilizzare l’amministrazione su un problema sia «culturale» che di ordine pubblico.
«A seguito di vari avvicendamenti delle diverse amministrazioni comunali – spiega a MeridioNews Giovanni Trimboli, presidente dei ristoratori di Fipe Confcommercio – si sono verificate delle distrazioni che fanno male non solo ai residenti, ma soprattutto agli esercenti». L’imprenditore allude al mancato implementamento della zona a traffico limitato che andrebbe di pari passo con una certa carenza nel rispetto delle regole. Partiamo dalla sicurezza. «Ad oggi il disagio più grosso – afferma preoccupato – è la mancanza di controllo sul territorio che rende impossibile l’esistenza di un polo commerciale della notte». Il presidente Fipe richiama alcuni episodi specifici: «Un accoltellamento dovuto a una rapina e uno stupro dopo aver bevuto diversi drink a basso costo». Tutti al centro delle cronache. Poi aggraverebbero il quadro «le continue risse di ogni giorno, soprattutto il sabato».
Il racconto di Nunzia, titolare di un’attività food&beverage in piazza Ogninella, non cambia di registro. L’imprenditrice paragona il fine settimana nel centro storico al «set di Gomorra». L’imprenditrice è attiva da più di vent’anni e anche secondo lei esiste un problema di sicurezza. «Il centro – sostiene – non viene più vissuto dalle famiglie ed è inaccettabile dal momento che parliamo di una città a vocazione turistica». Per l’esercente questa dovrebbe essere la priorità dell’amministrazione: tutelare e sostenere il turismo attraverso la riqualificazione del centro storico.
Gli esercenti chiedono lumi anche sull’utilizzo delle risorse. «Quei due milioni e 300mila euro che – si chiede l’esercente – avrebbero dovuto essere impiegati dall’amministrazione Stancanelli per l’ammodernamento dell’arredo urbano, che fine hanno fatto? Dalla Ztl Bellini, la cui fase sperimentale è stata avviata nel 2014, si è passati a una zona a traffico libero. Non sono entrate in funzione neanche le telecamere. E non sono partite – precisa – perché si sono resi conto dopo che dare in gestione l’estrapolazione dei dati per l’eventuale elevazione di multe è molto oneroso. In ogni caso, sarebbero bastati i dissuasori con i pass per residenti».
Altro capitolo riguarda il dialogo tra esercenti e amministrazione comunale. «All’inizio – spiega Triboli – abbiamo avuto una serie di incontri in cui la giunta Pogliese ha promesso di non seguire le orme della precedente amministrazione. Il problema è che non solo le stanno seguendo, ma anche malissimo. Abbiamo l’impressione che gli assessorati non parlino tra loro». Inoltre per l’esponente Confcommercio ci sarebbe anche un presunto problema di favoritismi. «Negli anni passati – conclude – il sistema di concessioni è stato strumentalizzato. Noi vorremmo affidare il centro storico agli artigiani e ai ristoratori».