Doveva essere costruito in project financing, come contropartita per la realizzazione della viabilità di scorrimento Europa-Rotolo, nome ufficiale del prolungamento del viale Alcide De Gasperi. «Un pericolo per la sicurezza» secondo 33 associazioni cittadine, che pochi giorni fa hanno presentato una petizione al Comune. E oggi, giorno dell'inaugurazione del parcheggio Europa, il sindaco di Catania Enzo Bianco annuncia «l'annullamento e la revoca dei provvedimenti». Una notizia positiva per la società civile. «Adesso però parta un confronto con i cittadini per la valorizzazione del lungomare», commenta Mirko Viola di Cittàinsieme
Centro commerciale sul mare, no di Bianco Cittàinsieme: «Una notizia attesa da anni»
«Annullamento e revoca dei provvedimenti per il project financing da via del Rotolo a piazza Europa». Questo il contenuto di una delibera di indirizzo della giunta municipale, annunciata proprio nel giorno in cui, in piazza Europa, viene inaugurato il parcheggio di proprietà degli imprenditori Virlinzi. Il provvedimento dovrebbe impedire la costruzione di un grande centro commerciale sul mare, previsto per decisione del commissario straordinario per il traffico, l’allora sindaco Umberto Scapagnini, nel 2007. Una modifica a un progetto iniziale, dal costo di circa 10 milioni di euro, che prevedeva il solo prolungamento del viale Alcide De Gasperi da piazza Europa fino a via del Rotolo, un percorso parallelo e più a monte di alcuni metri rispetto all’attuale lungomare, per scongiurare il «pericolo tsunami», conseguente a un eventuale sisma. Con i poteri commissariali conferiti dal governo Berlusconi nel 2005, il sindaco Scapagnini riuscì a prevedere la realizzazione dell’opera come progetto di finanza, senza passare per il Consiglio comunale, e dando come contropartita all’azienda aggiudicatrice, la Immobiliare Alcalà, la possibilità di costruire un nuovo centro commerciale dal valore stimato di 120 milioni di euro. L’opera avrebbe dovuto sostituire l’attuale sede stradale del lungomare, inglobando il borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti.
«Anche sulla spinta della società civile catanese, avevo presentato nel 2007 uninterrogazione parlamentare su questo tema», afferma il sindaco di Catania. Sull’argomento proprio una settimana fa è stata presentata anche una petizione a firma di 500 cittadini, per ricevere dall’amministrazione e dal Consiglio comunale chiarimenti ed esercitare un «controllo democratico sulla realizzazione». «Adesso il Consiglio avrà 90 giorni di tempo per convocare l’audizione nella competente commissione consiliare all’urbanistica, e poi dovrà indire una seduta», spiega Mirko Viola di Cittàinsieme, associazione promotrice, insieme ad altre 32, tra le quali Lipu, Wwf e Italia Nostra, di un appello in difesa del Lungomare. La vicenda, dopo la delibera di indirizzo della giunta, non è però definitivamente archiviata. «La notizia è molto signficativa, perché rappresenta un “no” definitivo da parte del Comune. Ma la decisione può ancora essere impugnata in sede amministrativa, la guerra non è ancora finita», spiega il giovane attivista.
Un’eventualità che si aggiungerebbe ad un iter già estremamente complesso, come spiegato dallo stesso Enzo Bianco: «Alla decisione del commissario straordinario Scapagnini, seguì subito lingiunzione da parte della Protezione civile che chiedeva allamministrazione di revocare lautorizzazione. La vicenda si complicò con un ricorso al tar da parte dell’azienda aggiudicatrice e la nomina di un commissario ad acta», spiega il sindaco di Catania. Il mandato del commissario straordinario è scaduto a luglio 2013, senza una decisione a riguardo e il tribunale amministrativo regionale non ha più provveduto a nominarne uno nuovo. «Grazie a questo abbiamo ripreso in mano la situazione e approvato una delibera che consideriamo un atto dovuto – prosegue Bianco – Vogliamo che le opere importanti per Catania vengano realizzate, ma senza stravolgere il territorio e nel rispetto delle regole».
«Aspettavamo questa notizia ormai da quattro anni, siamo contenti che sia arrivata – prosegue Mirko Viola – Del resto il sindaco aveva promesso che l’avrebbe fatto nell’assemblea pre-elettorale a Cittàinsieme. Adesso ci aspettiamo una verifica delle eventuali responsabilità dal punto di vista amministrativo e contabile, in modo tale che non sia la comunità a pagare eventuali indennizzi ma i responsabili del commissariamento», prosegue Viola. Che adesso auspica «un coinvolgimento vero dei cittadini:adesso bisogna valorizzare il lungomare», conclude.
Sulla decisione dell’amministrazione, giunta proprio nel giorno di inaugurazione del parcheggio Europa, non mancano le polemiche. Stamattina Catania bene comune, presente per un volantinaggio, aveva posto l’attenzione proprio su questo tema. «Quello che è successo con piazza Europa è un problema che solleviamo anche per il futuro», ha affermato Matteo Iannitti, leader del movimento politico. «E’ falso quando si dice che i progetti di finanza sono a costo zero per i Comuni: per questa piazza si pagheranno 7 milioni di euro in 23 anni. Abbiamo varie cementificazioni che possono essere fermate. Oltre al centro commerciale sul lungomare, c’è il piano regolatore del porto, che prevede un milione e 100mila metri cubi di cemento, e il Pua playa con alberghi e centro congressi. Dobbiamo salvare la città dalle cementificazioni, se servono nuovi spazi ci sono le strutture sul viale Africa ancora da riqualificare», conclude Iannitti.