Cefop a rischio di fallimento?

Assume toni sempre più gravi, per l’impatto sociale che provocherebbe, la probabile la chiusura del Cefop, Ente di

formazione professionale storico della Sicilia, posto in amministrazione straordinaria circa un anno fa, per volontà espressa del tandem Ludovico Albert-Salvatore Cianciolo, che pare adesso si siano ‘incartati’. A causare il possibile fallimento del Cefop, la lentezza nelle erogazioni, in favore dello stesso Ente di formazione, della tranche di finanziamento relativo al Piano Regionale di Offerta Formativa (PROF) del 2011 e la speciale modalità e tempistica di erogazione delle anticipazioni inerenti l’Avviso 20.

Delle incongruenze dell’Avviso 20 ne parliamo da un po’ di tempo, nonostante le critiche e le smentite. Così come sosteniamo, seppur con amarezza, dalle pagine di questo giornale, che il Cefop rischia concretamente il fallimento. Adesso scopriamo che la nostra voce non è più isolata. Sappiamo di non essere più soli in questa possibile previsione. A pensarla come noi ci sono anche i tre commissari nominati dal Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, che stanno provando a risanare l’Ente. Cerchiamo di capirne di più.

Nella nota, trasmessa lo scorso 2 luglio all’indirizzo del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, i commissari del Cefop contestano apertamente le scelte operate dal dirigente generale del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale, Ludovico Albert. Scelte, scrivono i commissari, “che comprometterebbero irrimediabilmente la possibilità di sopravvivenza dell’ente”. I commissari parlano di un coacervo di incredibili atteggiamenti che rischiano di vanificare “l’enorme sforzo sostenuto dalla gestione commissariale d’intesa con le istituzioni, le parti sociali, i lavoratori per consentire la prosecuzione dell’attività del Cefop…, a tutela dei circa 1.000 lavoratori e del ceto creditorio”.

Vanno giù pesante, i commissari del Cefop, quanto dichiarano: “L’endemico disallineamento nell’erogazione dei finanziamenti già concessi rispetto ai costi sostenuti dall’Ente non è riconducibile a un normale rischio d’impresa, ma si sostanzia in un inammissibile obbligo di anticipazione, causa di un disequilibrio economico-finanziario incompatibile con le finalità proprie di un Ente in amministrazione straordinaria, tendente per definizione all’equilibrio economico”.

I commissari toccano un nervo scoperto del sistema architettato con l’Avviso 20 quando affermano: “In un regime di erogazione di finanziamenti sprovvisto da finalità di lucro, l’eventuale anticipazione non è, infatti, in assoluto sostenibile dall’Ente in amministrazione straordinaria (che non può ricorrere né al credito, né ad altre forme di finanziamento)”. Anticipazione che non è “comunque neppure recuperabile in termini finanziari in sede di rendicontazione, con conseguente produzione, nel migliore dei casi, di inammissibili crediti in prededuzione per interessi passivi non onorabili dalla procedura”.

Si tratta di affermazioni che aprono uno squarcio sull’intera impalcatura che sorregge precariamente l’Avviso 20. Chi ha detto che sia giustificato e lecito che si debbano produrre utili? Erogare un servizio formativo è svolgere attività d‘impresa? A chi interessa l’utile prodotto con l’utilizzo di denaro pubblico e non per effetto della trasformazione della materia prima in prodotto finito? E’ chiaro che i commissari pongono il dito su una delle cause che ha provocato il dissesto di diversi Enti formativi compreso il Cefop.

I ritardi nelle erogazioni delle quote di finanziamento, i rendiconti chiusi dopo svariati anni con produzione di interessi passivi a carico degli Enti non recuperabili in alcun modo, i contenziosi tra Enti formativi e amministrazione chiusi, in alcuni casi, dopo un decennio. Tutte concause che hanno portato al dissesto di una parte importante del sistema formativo siciliano, compreso del Cefop.

La scelta di Albert e Cianciolo (presidente del Comitato Regionale per il Coordinamento delle iniziative per il Lavoro, l’Occupazione e le Politiche Sociali) di commissariare il Cefop, ‘bocciando’ la gestione del precedente consiglio di amministrazione, reo di avere prodotto solo debiti, comincia a scricchiolare di fronte alle verità che emergono, anche in ordine a diversi crediti già riconosciuti con provvedimento giudiziario su crediti pregressi in favore dello stesso Cefop, che condannano l’operato del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale.

Le responsabilità dell’amministrazione attiva sulla gestione dei diversi Piani Regionali di Offerta Formativa (PROF) sono enormi e risapute, adesso anche i commissari straordinari del Cefop se ne sono resi conto sulla propria pelle e lo hanno denunciato.

A questo punto, diverse sono le domande che ci poniamo. Per esempio: se il sistema non produce utili, come possono beneficiare di finanziamenti per l’erogazione dell’offerta formativa in regime fiduciario (gli enti formativi operano in “rapporto fiduciario con la Regione siciliana”) società di capitali, operando al solo scopo di guadagnarci senza prestare attenzione alla qualità del servizio formativo da erogare? E ancora: da quale fonte vengono prelevati i soldi necessari per avviare le attività prima della notifica del decreto di finanziamento?

Questo spiegherebbe il fatto che società di capitali mantengono attivo il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), potendo prelevare i fondi da altre entrate o dagli utili accantonati, cosa che non è possibile per le associazioni senza finalità di lucro che operano storicamente nel settore della formazione professionale. Una disparità di trattamento autorizzata da Ludovico Albert che fa sorgere non poche perplessità.

Di più: perché diversi Enti/società si stanno affrettando ad avviare le attività didattiche ad agosto, in piena stagione estiva, prima della notifica del decreto di finanziamento? Quali i motivi? Quanti misteri…

Non è che certi furbetti, per esempio, attraverso l’assunzione di responsabilità (in barba ai provvedimenti dirigenziali che dettano precise scadenze) pensano, magari, di avviare le attività didattiche per qualche giorno per poi sospenderle? Il giochino servirebbe, secondo alcuni, solo al fine di contrattualizzare in organico “parenti e amici” per aggirare il vincolo del reclutamento di personale in esubero, evitando di attingerlo dall’Elenco regionale ad esaurimento degli operatori della formazione professionale (indicatore premiale 2,6 dell’Avviso 20), in atto inspiegabilmente non operante.

Altra domanda: come si potranno avviare le attività senza un Elenco ad esaurimento in funzione? Non si falserebbe l’Avviso 20 nella parte relativa alla valutazione? Infatti, il bando faceva riferimento ad una griglia di indicatori per la valutazione. Tra gli indici premiali, il 2.6 prevedeva per gli Enti/società l’impegno “in caso di nuove assunzioni per la realizzazione dell’offerta formativa di cui all’Avviso 20, ad ampliare l’organico attingendo dall”Elenco regionale ad esaurimento degli operatori della formazione professionale”.

Di fatto, siamo davanti a perplessità che rischiano di minare nel fondamento non solo la struttura dell’Avviso 20, ma tutto l’operato del dirigente generale al dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale, l’esperto Ludovico Albert, pagato 250 mila euro l’anno più i benefit. Un tecnico da due anni assoldato da Raffaele Lombardo e dal Pd, dalle indubbie qualità ma che non pare abbia minimamente inciso in Sicilia nel proposito di riformare il settore.

Avviare le attività ad agosto, tra Caronte e Minosse, è il peggiore dei biglietti da visita. Altro che qualità dell’offerta formativa erogata agli allievi! Oltre al danno, la beffa di un sistema messo in piedi che non funziona e che fa acqua da tutte le parti. Non si spiegherebbero le centinaia di ricorsi, gli otto mila lavoratori in Cassa integrazione ai quali non è ancora stata garantita la copertura finanziaria dal Ministro del Lavoro e l’annunciato fallimento di diversissimi Enti, tra i quali è a rischio anche il già citato Cefop.

La macchinazione infernale posta in essere da Lombardo, attraverso l’opera di Albert, con l’Avviso 20, pare provocherà la perdita definitiva di circa 1.500 posti di lavoro nel settore della formazione professionale e il contestuale reclutamento di almeno 2.000 professionisti con contratti atipici. Che sia una nuova frontiera del precariato? Si respira già aria di campagna elettorale…

Foto di prima pagina tratta da alqamah.it


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