A scriverlo, in una lettera aperta all'assessore alla Salute Baldo Gucciardi, è il primo cittadino Rosario Lapunzina contro il paventato declassamento del presidio cittadino. A rischio anche 150 posti di lavoro
Cefalù, tagli all’ospedale Giglio Sindaco: «No a smantellamento»
«Il nosocomio di Cefalù ha assunto, in questi anni, un ruolo di primo piano nel panorama della sanità siciliana. Per tale ragione non deve stupirti se la paventata scelta sia stata accolta con sdegno da un intero comprensorio, che, nella logica dei tagli, ha dovuto già rinunciare a diversi servizi pubblici, ma che non è disposto a vedere smantellato un presidio fondamentale, perché sia assicurato un livello accettabile di sicurezza e qualità della vita». A scriverlo, in una lettera aperta indirizzata all’assessore alla Salute della Regione siciliana Baldo Gucciardi, è il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, contro il paventato declassamento dell’ospedale cittadino che, in base al piano di rimodulazione della rete ospedaliera che l’assessore si appresta a presentare alla VI commissione dell’Assemblea regionale siciliana, vedrebbe chiusi cinque reparti: oncologia, neurologia, urologia, emodinamica, chirurgia vascolare.
L’iniziativa del primo cittadino si collega a una mobilitazione molto larga che coinvolge anche i dodici comuni del distretto, varie istituzioni, i sindacati e alcuni comitati spontanei sorti dopo la presentazione del piano di rimodulazione della rete ospedaliera in Sicilia. Si tratta, a giudizio del sindaco, di una scelta che contrasta con la stessa decisione della Regione di entrare come socio nella Fondazione Giglio. Il ruolo del Giglio, ricorda ancora Lapunzina, è quello di una struttura di rilevanza regionale con un bacino di utenza che va oltre il perimetro territoriale. «Fanno riferimento alla Fondazione Giglio di Cefalù pazienti provenienti non solo dall’area nebrode – madonita, e quindi dalle province di Palermo e Messina – spiega Lapunzina -, ma anche da tante altre zone della Sicilia che riconoscono la qualità delle prestazioni sanitarie rese, proprio da quei reparti che l’annunciata riforma vorrebbe cancellare, in maniera incomprensibile, se si pensa che proprio queste specialità costituiscono l’elemento sostanziale e imprescindibile di un progetto sanitario a se stante, affidato alla Fondazione Giglio».
A rischio ci sarebbero anche 150 posti di lavoro. Così oggi pomeriggio a protestare saranno i Consigli comunali dei paesi delle alte Madonie e dei Nebrodi. Alle 16.30, infatti, è stata convocata un’assemblea straordinaria e urgente, convocata dal presidente del Consiglio comunale di Cefalù, Antonio Franco. All’incontro sono stati invitati anche i sindaci del distretto e il personale dell’ospedale.