Proseguono le verifiche condotte dalla Polizia di Stato concernenti la ricostruzione delle fasi della rissa scoppiata in Curva Sud in occasione dell’incontro di calcio Catania-Trapani, disputato scorso 15 novembre, allo stadio Massimino di Catania. Nello specifico al minuto 80esimo dell’incontro di calcio, era scoppiata una rissa nella quale erano coinvolti decine di tifosi, mettendo a […]
Catania, tre daspo e due arresti in Curva Sud per le violenze in Catania-Trapani
Proseguono le verifiche condotte dalla Polizia di Stato concernenti la ricostruzione delle fasi della rissa scoppiata in Curva Sud in occasione dell’incontro di calcio Catania-Trapani, disputato scorso 15 novembre, allo stadio Massimino di Catania. Nello specifico al minuto 80esimo dell’incontro di calcio, era scoppiata una rissa nella quale erano coinvolti decine di tifosi, mettendo a repentaglio l’incolumità degli altri spettatori presenti. La curva sud, infatti, ospitava nell’occasione cinquemila persone comprese famiglie con bambini.
A seguito di questi fatti, la Digos ha immediatamente individuato e denunciato, in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria, tre tifosi, in quanto ritenuti responsabili di partecipazione alla rissa. Nei loro confronti, poiché non gravati da altri precedenti, il questore di Catania ha emesso altrettanti Daspo della durata di due anni. La visione delle immagini dell’impianto di video sorveglianza, nonché di quelle registrate dagli operatori del Gabinetto regionale di polizia scientifica di Catania, ha consentito di individuare altri due tifosi che, più degli altri, usavano violenza nella rissa.
Gli arresti sono stati convalidati dal gip del tribunale di Catania che ha applicato loro rispettivamente la misura cautelare degli arresti domiciliari e quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I due, oltre ad annoverare diversi precedenti, erano già stati destinatari di provvedimenti di Daspo e per tale ragione, il questore di Catania ha emesso nei lori confronti un ulteriore provvedimento di Daspo della durata di cinque anni, con relative prescrizioni convalidate dall’Autorità Giudiziaria.