«Non sto facendo le valigie. Prima bisognerà stabilire se l’Università è sulla Terra o sulla Luna. E, per questo, esiste una normativa». È con una provocazione che il commissario straordinario del Comune e della Città metropolitana di Catania Federico Portoghese risponde tramite MeridioNews al parere negativo espresso dall’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione Sicilia in merito ai propri requisiti per ricoprire il ruolo con poteri del sindaco e della giunta del capoluogo etneo. Una nomina che era arrivata proprio dall’ente regionale dopo del dimissioni del primo cittadino (già sospeso) Salvo Pogliese. Effetto dell’applicazione della legge Severino dopo la condanna in primo grado a quattro anni e tre mesi per peculato nella vicenda delle spese pazze all’Ars.
Come riporta La Sicilia, il parere sui requisiti chiesto ad agosto dall’assessorato regionale delle Autonomie locali è stato depositato il 5 gennaio. L’avvocatura della Regione ha dato esito negativo. Il punto sarebbe che professori universitari, ricercatori e dirigenti delle università statali non rientrerebbero tra coloro che possono ricoprire l’incarico di commissario degli enti locali. Portoghese è stato dirigente di ruolo all’università e, secondo il parere degli esperti legali, l’ateneo – in quanto «ente autonomo» – non rientra tra i presupposti giuridici stabiliti per assumere il ruolo di sindaco.
«Io sono andato in quiescenza anticipata e questo è l’elemento per cui si può diventare commissario straordinario», spiega Portoghese a MeridioNews tirando in ballo la legge 168 del 1989. Quella con cui, in pratica, è stato istituito il ministero dell’Università e in cui se ne chiarisce l’autonomia. «Tra l’altro – aggiunge – tra corpo docente e amministrativi ci sono delle differenze sostanziali: prima tra tutte un concorso pubblico dello Stato per potere accedere. Ed è in virtù di questo che il parere sul mio ruolo di commissario straordinario della città metropolitana di Catania (precedente a quello del Comune, ndr) aveva ottenuto esito positivo». Questioni tecniche che un tecnico conosce bene.
«Mi distacco dalle logiche politiche – sottolinea Portoghese per rispondere all’ipotesi che dietro il parere negativo ci siano questioni non solo tecniche – Credo solo alla politica concreta dei fatti. E, forse – sostiene – disturbo perché non solo da catanese ma soprattutto da tecnico guardo all’interno dell’ente comunale e, di conseguenza, agisco». E, intanto, c’è chi vede già vicino il momento della revoca dell’incarico del commissario straordinario. «Io sono un professione e lavoro dove mi mandano senza nessuna dipendenza politica», conclude Portoghese.
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