Diciotto imprenditori denunciati e contravvenzioni per 350mila euro sono il bilancio di un’attività dei carabinieri del Comando provinciale di Catania nell’ambito di una campagna, condotta in tutta la provincia etnea insieme con i colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro (Nil), finalizzata al controllo a tappeto dei beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere. In particolare, l’attenzione dei […]
Catania, controlli al lavoro alternativo al carcere: 18 denunce e multe da 350mila euro
Diciotto imprenditori denunciati e contravvenzioni per 350mila euro sono il bilancio di un’attività dei carabinieri del Comando provinciale di Catania nell’ambito di una campagna, condotta in tutta la provincia etnea insieme con i colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro (Nil), finalizzata al controllo a tappeto dei beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere. In particolare, l’attenzione dei militari dell’arma è stata rivolta a persone cui è stato consentito di svolgere un’attività lavorativa all’esterno dei luoghi di espiazione della pena.
Obiettivo dei controlli è stato il rispetto degli obblighi connessi alla concessione dell’autorizzazione a recarsi al lavoro, garantendo al tempo stesso l’osservanza delle norme sulla sicurezza nel settore lavoristico e in materia di legislazione sociale da parte delle ditte resesi disponibili ad assumere questa tipologia di dipendenti. Su 135 persone controllate sono stati 25 i casi di sospetto impiego lavorativo. Delle restanti 110 persone alcune sono risultate regolarmente assunte e altri non avrebbero mai intrapreso l’attività lavorativa.
Nelle aziende, i carabinieri hanno anche controllato i lavoratori che non beneficiano di misure alternative al carcere e ne hanno scoperti complessivamente 50 in nero e 12 irregolari. Diciotto gli imprenditori denunciati per reati attinenti alla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, che sono stati multati per un totale di 350mila euro. I militari hanno anche avviato un procedimento di sospensione di 15 attività imprenditoriali e il recupero di contributi previdenziali e assistenziali per una somma complessiva di 90mila euro.