Il numero dieci del Catania ha il grande merito di siglare il rigore che decide la partita, rendendosi poi protagonista di un match da gran direttore d'orchestra. Bene l'asse mancino Baraye-Marchese: solita prova di grande sostanza anche per capitan Biagianti
Catania-Juve Stabia 1-0, ecco chi sale e chi scende Lodi dirige l’orchestra, Marotta-Di Piazza sufficienti
La vittoria di questo pomeriggio contro la Juve Stabia potrebbe costituire la tanto attesa svolta del campionato. Le Vespe campane escono sconfitte dal Massimino, perdendo la prima partita stagionale: i rossazzurri piombano così a sei punti dalla vetta, accorciando anche le distanze dal Trapani, secondo a +4 sugli etnei (ma con una partita in meno). Grande protagonista di giornata è il vice capitano Francesco Lodi, freddissimo nel siglare il rigore del vantaggio. In attacco, quotazioni in ribasso per la coppia Marotta-Di Piazza.
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Francesco Lodi: Il numero 10 disputa una partita dagli standard elevatissimi. Ha, in primis, il merito di sfruttare il calcio di rigore assegnato dopo dieci minuti di gioco, spiazzando Branduani e dando al Catania il vantaggio che si rivelerà decisivo. Sale poi in cattedra, dirigendo alla perfezione l’orchestra rossazzurra con lanci illuminanti e una partita d’ordine in mezzo al campo. Nella ripresa, straordinaria l’imbeccata per Marotta, poi sciupata dal compagno di squadra. Partita da dieci e lode.
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Joel Baraye: Esterno a tutto campo, schierato da Novellino come quinto di sinistra nel 3-5-2 iniziale, l’esterno senegalese si rende protagonista di un match tutto sostanza e agonismo, con grandi sgroppate sulla fascia sinistra. L’intesa con Marchese è perfetta: si registra solo qualche piccola incertezza a livello difensivo, ma il numero 17 si conferma come un motorino instancabile.
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Marco Biagianti: Il Capitano continua a dimostrare la sua grande regolarità di rendimento, disputando un match impeccabile, soprattutto in fase di interdizione. Il numero 27 del Catania è onnipresente, con la sua fondamentale opera di raccordo tra difesa e centrocampo. Prova anche qualche sortita in avanti, evidenziando una forma fisica straordinaria. La squadra non può prescindere, in questo momento, dalla sua esperienza.
Flop
Alessandro Marotta: El Diablo, stavolta, arriva soltanto a sfiorare la sufficienza. Il numero 9 degli etnei ha il merito di conquistarsi il calcio di rigore, poi messo a segno da Lodi. Nella ripresa, però, l’ex punta del Siena spreca due ghiotte palle gol per siglare il raddoppio e mettere così in ghiaccio la partita. Un peccato che si fa parzialmente perdonare con la solita grande e ineccepibile generosità.
Flop
Matteo Di Piazza: Si vede meno rispetto al compagno di reparto. Il centravanti di Partinico è bravo a lanciare di testa Marotta in occasione del calcio di rigore, episodio poi rivelatosi decisivo nell’economia del match. Passa la partita a fare a sportellate coi difensori avversari, scambiandosi spesso di posizione con il partner d’attacco: conclude un incontro fatto di corsa e sacrificio nella ripresa, sostituito da Sarno. Può fare di più: lo ha dimostrato a Catanzaro.
Flop
Luca Calapai: Il numero 26, vera e propria locomotiva umana nella vittoriosa trasferta di Catanzaro, stavolta è andato in difficoltà. Le sue sgroppate sulla fascia sono state limitate dalla verve di Canotto che, spesso, lo ha messo in croce. La sua incertezza su cross di Calò, a inizio ripresa, ha permesso proprio a Canotto di sfiorare il pareggio. Partita da sufficienza stentata, la sua: non sempre si può essere brillanti, questo è fuori di dubbio. Il vero Calapai, però, è ben altro rispetto alla versione messa in mostra oggi.