Difficile la vita in città per i ciclisti. Tra piste ciclabili assenti e precedenze negate, può capitare di essere invitati a spostarsi a suon di urla e strombazzate. Come è capitato a Fabio, lettore di CTzen, che ci racconta la sua prima volta. A stupirlo sono gli autori del gesto: non un semplice automobilista indisciplinato, ma due carabinieri senza apparente fretta
Catania in bici, il racconto di un lettore «Il primo clacson è quello dei carabinieri»
Ho di recente riscoperto la bicicletta. Da una quindicina di giorni è praticamente diventato il mio mezzo di trasporto e mi sono accorto che la vita del ciclista a Catania non è proprio facile. A parte qualche precedenza negata, però, nessuno ha mai suonato il clacson infastidito affinché io mi facessi da parte e lui potesse passare, così come nessuno mi ha mai inveito contro. Almeno fino ad oggi.
Finora se la larghezza della strada non permette il sorpasso hanno sempre tutti aspettato pazientemente il momento opportuno. Ma come si suole dire cè sempre una prima volta ed ecco che questa mattina non solo hanno suonato perché infastiditi dalla mia presenza in bici, ma mi hanno anche urlato di spostarmi. È accaduto alla Scogliera poco dopo il curvone dove cè lAcquarius. Una strada abbastanza larga, quindi la mia bici non intralciava per nulla il traffico che per altro era scarso. Ma ciò che mi colpisce di più è lautore del gesto: carabinieri.
Non ci potevo credere, stavo camminando al limite della carreggiata, superando a tratti le strisce blu dei parcheggi vuoti e due carabinieri con unAlfa di grossa cilindrata senza lampeggiante o sirena accesa, quindi senza motivo apparente, sfrecciavano in una strada in cui il limite è di 50 chilometri lora ed erano indispettiti dalla mia presenza. È vero che cè sempre una prima volta, ma non avrei mai pensato che la mia sarebbe stata così.
Fabio
[Foto di niyantha]