Catania ce la fa, nel giorno di Napolitano Bianco: «Io sono il sindaco dei catanesi»

«Catania ce la fa!», è lo slogan, scritto in corsivo su uno sfondo di firme. Sopra un eloquente  Enzo Bianco sindaco, una frase ben nota ai catanesi. Lo stile oratorio è quello degli anni ’90, proiettato al futuro: «Vi invito a immaginare Catania tra dieci anni, sarà giovane e moderna», afferma il già tre volte primo cittadino di Catania, che indossa un maglioncino celeste sul palco del teatro Abc. Qui apre la sua campagna elettorale come candidato del centro sinistra etneo, proprio nel giorno della rielezione di Giorgio Napolitano a presidente della Repubblica. Nella grande platea, piena nonostante la pioggia, tutti si alzano in piedi all’annuncio del nuovo mandato al capo dello Stato. Certamente un buon auspicio per chi vuol tornare primo cittadino. E che come il primo presidente rieletto appare più forte della crisi del Partito democratico. Tanto da potersi permettere di snobbare le primarie di coalizione.

«Non è mai stato sconfitto alle elezioni», ricorda più di un simpatizzante, e quell’unica volta in cui, nel 2005, venne eletto qualcun altro, Umberto Scapagnini, si trattò di «brogli elettorali». Che sia il favorito, dunque, qui nessuno lo mette in dubbio. Anche perché la strategia di comunicazione è certamente più sofisticata di quella dell’avversario Raffaele Stancanelli, uno che «si presenta solo su un palco», come ricorda il candidato in riferimento all’apertura della campagna di rielezione dell’attuale sindaco, autore di un monologo di ben due ore. Bianco, invece, sul palco del teatro Abc ci sta solo mezzora, dà l’impressione di aver preparato tutto nei minimi dettagli – c’è persino la diretta streaming – e sceglie di mostrare i volti di chi lo sostiene, con una lunga passerella sul palco, fatta anche di brevi  contributi video.

Ci sono il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo, Orazio Licandro dei Comunisti italiani, Marco Consoli, presidente del consiglio comunale da poco passato dall’Mpa con Bianco e alcuni dei politici Pd vicini, come Concetta Raia, Saro D’Agata e il gruppo dei Giovani democratici che lo sostiene, quelli del ci metto la firma, le stesse – oltre ottomila – che a Librino, in piazza dell’Elefante, a gennaio ufficializzarono la candidatura di Bianco. Proprio a Librino Enzo Bianco promette di «portare lo stadio e la cittadella della polizia», mentre per la città sporca, che differenzia poco, di seguire il «modello Salerno, città del sud con il 78 per cento di differenziata». E poi più turismo, più opportunità per le imprese con la semplificazione burocratica e razionalizzazione delle spese del Comune «già ora in situazione di dissesto, peggio di cinque anni fa», afferma, attaccando Stancanelli.

«Racconta che la mia amministrazione di tredici anni fa ha creato i debiti. Ma vi faccio un esempio: il Comune per le affissioni pubblicitarie oggi incassa un decimo di quanto incassavamo noi. E si permette il lusso di tenere fitti passivi, non usando strutture come palazzo Bernini – continua Bianco – Le delibere per il predissesto, che erano davvero urgenti, le ha lasciate alla prossima amministrazione, convinto che la responsabilità delle aliquote al massimo non sarà la sua. Lui ha la mentalità burocratica, io sono il sindaco dei catanesi. Lui si è inventato il brt, cioè ha copiato velobus che io avevo fatto nel 1989. Lo potevano fare un po’ meglio però».

Tra i testimonial, presentati dal giornalista Guglielmo Troina, si succedono ancora Elvira Seminara, giornalista e scrittrice, Angelo Villari, il segretario provinciale della Cgil, Filippo Cirolli, commissario provinciale dell’Udc, Angelo Mattone segretario Uil. E poi ancora Salvo Calogero, segretario dei Democratici riformisti, Riccardo Galimberti, presidente della Confcommercio di Catania, Pierangelo Spadaro responsabile organizzativo Sel, Cetti Tuminia, preside dell’Istituto comprensivo Fontanarossa, Angela Scarpulla avvocato del «comitato consumatori per Bianco», Giuseppe Caudo segretario provinciale de il Megafono. E ci sono persino Gabriella Virgillito, giornalista direttrice della webtv Caritas Telestrada, e l’attrice Tiziana Lodato.

Tutti ricordano quanto fosse diversa Catania quindici anni fa. E Bianco è consapevole della forza di quei ricordi, tanto che annuncia: «Presenterò due liste civiche, Patto per catania e Primavera per Catania». Ne faranno parte alcuni degli esponenti della società civile presenti in sala, «accanto alle liste dei partiti», conclude Bianco.


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Un teatro pieno, decine di testimonial e i ricordi della città che fu. Enzo Bianco, sabato pomeriggio al teatro Abc, ha cercato di mettere le distanze tra sé e il suo avversario, Raffaele Stancanelli, che «si presenta solo sul palco». Il già tre volte primo cittadino lascia invece grande spazio ai sostenitori, dai politici ai membri della società civile. Alcuni dei quali faranno parte delle sue liste civiche. In ricordo dei bei tempi si chiameranno Primavera per Catania e Patto per Catania. E la riconferma del presidente della Repubblica sembra un buon auspicio

Un teatro pieno, decine di testimonial e i ricordi della città che fu. Enzo Bianco, sabato pomeriggio al teatro Abc, ha cercato di mettere le distanze tra sé e il suo avversario, Raffaele Stancanelli, che «si presenta solo sul palco». Il già tre volte primo cittadino lascia invece grande spazio ai sostenitori, dai politici ai membri della società civile. Alcuni dei quali faranno parte delle sue liste civiche. In ricordo dei bei tempi si chiameranno Primavera per Catania e Patto per Catania. E la riconferma del presidente della Repubblica sembra un buon auspicio

Un teatro pieno, decine di testimonial e i ricordi della città che fu. Enzo Bianco, sabato pomeriggio al teatro Abc, ha cercato di mettere le distanze tra sé e il suo avversario, Raffaele Stancanelli, che «si presenta solo sul palco». Il già tre volte primo cittadino lascia invece grande spazio ai sostenitori, dai politici ai membri della società civile. Alcuni dei quali faranno parte delle sue liste civiche. In ricordo dei bei tempi si chiameranno Primavera per Catania e Patto per Catania. E la riconferma del presidente della Repubblica sembra un buon auspicio

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