Il commissario straordinario Salvatore Caccamo ha firmato l'ordine di sfratto per Giva, Angeli per la Vita e Croce Rossa. La struttura di via Mattarella dovrà ospitare la polizia municipale, rimasta senza spazi dopo il recente terremoto. «Altre associazioni sono state privilegiate», attacca Vito Sieli
Castelvetrano: sfrattate associazioni, locali ai vigili «Mai usato quelle stanze per fini di protezione civile»
Lo sfratto è arrivato alcuni giorni fa. Attraverso una lettera, il commissario straordinario del Comune di Castelvetrano, Salvatore Caccamo, ha invitato le associazioni di volontariato Giva, Angeli per la Vita e Croce Rossa a liberare i locali di via Mattarella per far spazio al comando della polizia municipale.
Una decisione presa in seguito al crollo di alcuni pannelli di cartongesso dal controsoffitto dell’attuale sede dei vigili urbani in piazza Matteotti, dopo le lievi scosse di terremoto che hanno interessato la zona del Belice nelle scorse settimane. «Il Comune – sottolinea Vito Sieli, responsabile dell’associazione Giva – da anni ha affidato questa struttura alle associazioni di protezione civile. Nei giorni scorsi, senza un valido motivo, ci è stata notificata la lettera di sgombero. L’unica spiegazione che ci è stata fornita è la scadenza delle convenzioni. La situazione – aggiunge Sieli – potrebbe provocare notevoli disagi alla popolazione. In questo momento infatti, siamo stati costretti a spostare le attrezzature nelle nostre abitazioni private. Una situazione che creeerebbe non pochi problemi se si dovessero verificare delle situazioni di emergenza. La cosa che ci vorremmo capire – conclude il responsabile dell’associazione Giva – è perché alcune associazioni sono state privilegiate a scapito di altre a cui sarebbe bastata anche una stanza fruibile a tutti i volontari dove sistemare le attrezzature».
Immediata la risposta del commissario straordinario. «Le associazioni che hanno fino ad oggi occupato parte dei locali della via Piersanti Mattarella – scrive Caccamo in una nota – da quanto ci risulta non hanno mai utilizzato l’immobile per lo svolgimento di attività di volontariato di protezione civile. È stato inoltre verificato che la concessione in comodato d’uso degli stessi locali è ormai scaduta da tempo. All’interno della struttura – aggiunge il commissario straordinario – rimangono il Centro Operativo Misto, il Centro Operativo Comunale, nonché l’Associazione Radioamatori Italiani, che, come noto, svolge funzioni istituzionali nell’ambito del Sistema di Protezione Civile Nazionale».
Insomma alle associazioni sfrattate non rimane che tentare la partecipazione al bando per l’assegnazione di alcuni immobili confiscati. Proprio una di queste strutture, ovvero gli ex locali della Fiat in via Gentile, confiscati all’imprenditore Giuseppe Grigoli, considerato uno dei prestanome del boss latitante Matteo Messina Denaro, avrebbe dovuto ospitare il comando della polizia municipale. Se ne parla da anni, ma il trasferimento di fatto non è mai avvenuto. «Il relativo progetto finanziato dal Pon Sicurezza – dice il commissario Caccamo – ha riguardato esclusivamente la ristrutturazione dell’edificio, non prevedendo la realizzazione dei servizi necessari per la sua fruibilità. Lavori che al momento l’ente, che versa in una situazione di dissesto finanziario, non può permettersi».