L'ex consigliere Manfredi Zammataro ha assistito al tentativo, andato male, di una turista di poter visitare il museo del castello. La donna si è presentata all'ingresso alle 13, ben sei ore prima della chiusura riportata sul portale del Comune etneo. «L'orario è sbagliato, faccia reclamo se vuole», la risposta del personale
Castello Ursino, i turisti restano fuori «Su sito del Comune orari sbagliati»
«I turisti costretti a restare fuori dal castello Ursino a causa degli orari di visita errati riportati sul sito internet del Comune di Catania». A lanciare la denuncia è Manfredi Zammataro, presidenze dell’associazione consumatori Codici Sicilia ed ex consigliere comunale nella città dell’Elefante. La ricostruzione della vicenda arriva tramite il tentativo di una turista che oggi, alla richiesta di poter visitare il museo civico del castello federiciano, si è sentita rispondere senza mezze parole di no. «Chiudiamo alle ore 13», la motivazione degli uscieri.
Un orario che però non coincide con quello riportato sul sito internet del Comune di Catania per la giornata di domenica dove, sottolinea Zammataro, «è indicato espressamente la chiusura alle 19». Alle rimostranze da parte della visitatrice sulla chiusura prevista ecco il chiarimento da parte del personale incaricato: «Le hanno detto – prosegue l’ex consigliere che ha assistito direttamente all’accaduto – che l’orario sul sito web era sbagliato e che se voleva poteva fare reclamo». Parole con il sapore della beffa con la signora costretta senza alternative a ripartire verso casa.
«Quanto accaduto non è altro che la dimostrazione della totale assenza di politica che l’amministrazione comunale conduce in tema di turismo. È inaccettabile – prosegue Zammataro – che nell’era di internet il comune non si adegui fornendo indicazioni corrette ai visitatori attraverso il proprio sito ufficiale e cosa ancor più grave è che addirittura li respinga, anziché accoglierli scusandosi, per un errore imputabile solo alla disorganizzazione del Comune di Catania. Chi pagherà – conclude – per questo ennesimo danno di immagine arrecato alla nostra città?».