Per le Attività produttive, area che gestisce i permessi in casi di questo genere, si è trattato di «un mercatino abusivo». Gli stand e i furgoni - in divieto di sosta - sono comparsi ieri mattina, durante i festeggiamenti in onore di San Sebastiano. «Avrebbero dovuto occuparsene i vigili», spiega Angela Mazzola
Castello Ursino, bancarelle abusive per il patrono L’assessora: «Non ho mai rilasciato autorizzazioni»
«A noi non è arrivata
nessuna richiesta di autorizzazione. È stato un mercatino abusivo». Agli uffici delle Attività produttive del Comune di Catania non è arrivata alcuna richiesta di permessi per l’installazione delle bancarelle in piazza Federico di Svevia, piazzate nella giornata di ieri in occasione della festa del patrono del quartiere San Sebastiano. Lo garantisce Gian Paolo Adonia, tra i responsabili dell’ufficio comunale. «Ho chiesto anche a Giuseppe Fichera, che si occupa proprio dei mercati, e nemmeno a lui non è arrivata alcuna comunicazione». A lamentare la presenza dei banconi di dolciumi e altri prodotti è stato il consigliere della I municipalità Davide Ruffino, che ha parlato di «uno spettacolo che deturpa il prospetto artistico del Castello Ursino».
Le bancarelle sono state già rimosse, i festeggiamenti in onore del patrono durano in totale poche ore. Ma già dalla mattinata di ieri sul fianco destro della
chiesa di San Sebastiano sono stati parcheggiati grossi furgoni, nella parte antistante il Castello Ursino, sede del museo civico all’interno del quale è in corso la mostra di Chagall. Un’area dove vige il divieto di sosta, soluzione adottata al termine del lungo dibattito tra diverse associazioni che chiedevano la pedonalizzazione della piazza e il parere contrario dei commercianti.
«Io ho saputo di questa storia dal vostro articolo», racconta Adonia. «Siamo noi a rilasciare le autorizzazioni in casi del genere, ma solo quando ci vengono richiesti i permessi». Solitamente, «in occasione di feste di questo tipo,
le richieste vengono fatte dai comitati organizzatori», spiega il responsabile. Un iter che viene avviato con circa un mese d’anticipo. Ma in questo caso, che per Adonia rappresenta «un’eccezione», «eravamo totalmente all’oscuro». E il compito dell’ufficio comunale termina con il rilascio o il diniego dei via libera.
«Chiaramente si trattava di un mercatino totalmente abusivo – assicura l’assessora alle Attività produttive
Angela Mazzola – Non avremmo dovuto accorgercene noi, ma i vigili urbani. I controlli non rientrano nella competenza di questo assessorato». Lei, del resto, sostiene di non aver rilasciato alcuna autorizzazione né per il caso specifico «né in previsione della festa di Sant’Agata», dichiara.