La sesta sezione della Cassazione ha confermato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni e mezzo e la confisca dei beni per Carlo Cattaneo, 40 anni, di Castelvetrano (Trapani), imprenditore nel settore delle scommesse on line, già condannato definitivamente a 16 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del […]
Cassazione conferma confisca a Carlo Cattaneo, imprenditore di Castelvetrano
La sesta sezione della Cassazione ha confermato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni e mezzo e la confisca dei beni per Carlo Cattaneo, 40 anni, di Castelvetrano (Trapani), imprenditore nel settore delle scommesse on line, già condannato definitivamente a 16 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del procedimento Annozero. L’indagine, condotta dai carabinieri coordinati dalla Dda di Palermo, ha visto coinvolti presunti mafiosi, tra i quali anche due cognati dell’ex superlatitante Matteo Messina Denaro (Gaspare Como e Rosario Allegra, quest’ultimo deceduto il 13 giugno 2019) e fiancheggiatori di Cosa Nostra nel Belicino. Per la Cassazione, il decreto relativo alle misure di prevenzione impugnato dalla difesa non solo è immune da vizi giuridici, ma la pericolosità generica del Cattaneo emergerebbe dal processo.
In particolare, per la contiguità emersa con esponenti del clan Santapaola e Guttadauro. «Risulta, inoltre – evidenziano gli ermellini -, che tale inquadramento attiene all’attività di organizzazione e gestione di scommesse on line illecite su siti .com in cui Cattaneo operava come intermediario di società estere prive di autorizzazione a operare sul territorio nazionale, attività che ha svolto godendo dell’appoggio e della sponsorizzazione di Francesco Guttadauro, nipote di Matteo Messina Denaro, il quale gli faceva da garante, consentendo la sua espansione fuori dal territorio di Castelvetrano, anche in zone ove erano egemoni altre famiglie mafiose (Catania e Palermo)»