L'ex presidente della Regione siciliana commenta la richiesta di condanna a due anni e sei mesi per abuso d'ufficio per l'affido diretto del maggio 2007 alla Pubbliservizi Spa dell'appalto per la pulizia della nuova aerostazione dell'aeroporto di Catania. «Ho agito negli interessi della Provincia di cui ero presidente», ha dichiarato
Caso Sac, parla Lombardo dopo la richiesta di condanna «Dovevo essere premiato per le scelte sull’aeroporto»
«Ho saputo della richiesta di condanna per la gara d’appalto della Sac concernente la pulizia dell’aeroporto. Per le scelte operate sullo scalo etneo, coraggiose e oneste, e per l’apertura della nuova aerostazione avrei dovuto essere premiato». Lo ha affermato l’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo commentando la richiesta di condanna a due anni e sei mesi di reclusione per abuso d’ufficio avanzata nei suoi confronti dal sostituto procuratore Angelo Busacca alla terza sezione penale del Tribunale di Catania a conclusione della requisitoria del processo sull’affidamento diretto, senza gara, nel maggio 2007 alla Pubbliservizi Spa dell’appalto per la pulizia della nuova aerostazione dell’aeroporto di Catania Fontanarossa.
«Ho agito nell’esclusivo interesse delle Provincia di cui ero presidente e della Sac di cui ero amministratore. Scriverò e chiederò di essere sentito dai giudici prima che decidano». Lombardo, seconda l’accusa, sarebbe stato «il regista dell’operazione» avvenuta «in palese violazione di legge». Dietro la mancata gara pubblica «una precisa volontà di favorire» la società partecipata della Provincia di Catania con il fine di «mantenere gli standard lavorativi e favorire nuove assunzioni».