Caso Rossitto: chiuse le indagini

Sembra probabile la richiesta di rinvio a giudizio per Elio Rossitto, il docente della facoltà di Scienze politiche di Catania accusato di falso, concussione e molestie per aver ricattato sessualmente alcune studentesse in cambio di buoni voti.

Il procuratore Michelangelo Patanè e il sostituto Lina Trovato hanno infatti depositato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari a seguito delle denunce di quattro studentesse dell’Ateneo di Catania. I legali del docente –  “vittima” della trasmissione Le Iene che mostrarono un video con un tentativo di ricatto ai danni di una studentessa (un voto sul libretto in cambio di prestazioni sessuali in un motel) – hanno ora poco più di due settimane per poter presentare eventuali memorie o chiedere che Rossitto venga interrogato prima dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.

Il caso, “esploso” nell’ottobre del 2009, ha avuto un forte impatto anche sui media nazionali. A seguito della denuncia televisiva, Elio Rossitto aveva tentato in un primo tempo una difesa tramite una lunga intervista al quotidiano La Sicilia puntando sull’inesistenza del reato stesso “un po’ cretino, un po’ maschilista”, sì, ma «non vedo quale possa essere l’ipotesi di reato essendo tra due persone maggiorenni» affermava il docente dalle pagine del quotidiano locale. Tralasciando il dettaglio della presunta concussione.

Una volta andato in onda il servizio della trasmissione di Mediaset in cui era innegabile il comportamento scorretto e dopo giorni di dibattiti e prese di posizione in favore di Dominique e delle altre ragazze ricattate, il docente di Economia politica si è dimesso, bloccando di fatto la sospensione cautelativa che il Senato accademico si apprestava a votare.

Dopo pochi giorni, sono stati disposti gli arresti domiciliari per Rossitto. Secondo gli inquirenti, infatti, il professore avrebbe tentato di inquinare le prove a suo carico. Il provvedimento, emesso il 25 novembre 2009, è stato revocato il 12 dicembre.

Adesso si attende il prossimo passo del pubblico ministero: con tutta probabilità una richiesta di rinvio a giudizio.
In caso di avvio del processo a carico del docente, l’Università potrebbe costituirsi parte civile, così come chiesto dalla stessa facoltà di Scienze politiche e da moltissimi tra studenti e docenti dell’Ateneo catanese.


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