Mimmo Fazio deve tornare ai domiciliari. A stabilirlo è stato il giudice per le indagini preliminari di Trapani, che ha accolto il ricorso della procura contro la scarcerazione decisa in un primo tempo per il politico accusato di corruzione e fermato nell’ambito dell’operazione Mare Monstrum. L’inchiesta nata intorno al sistema di relazioni su cui si sarebbe sviluppato parte del potere di Ettore Morace, imprenditore a capo dell’azienda di trasporti marittimi Liberty Lines.
La decisione del gip, tuttavia, prima di diventare esecutiva dovrà attendere il pronunciamento della Cassazione. Fazio aveva ottenuto la sostituzione degli arresti domiciliari con il divieto di dimora a Palermo, ma la misura secondo i magistrati trapanesi sarebbe stata insufficiente a evitare il pericolo di inquinamento delle prove.
Lo scorso mese, l’ex deputato regionale è stato il principale protagonista delle elezioni amministrative a Trapani. Presentatosi al voto con l’obiettivo di tornare a indossare la fascia di primo cittadino, Fazio è arrivato secondo al primo turno, ottenendo il diritto di contendersi la vittoria al ballottaggio con il candidato del Pd Piero Savona.
Tuttavia, da subito ha annunciato la propria indisponibilità a fare il sindaco, creando di fatto le condizioni per il commissariamento del Comune, con Savona che al secondo turno non è riuscito a superare il quorum del 50 per cento che gli avrebbe garantito la vittoria nell’insolito ballottaggio.
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