Caso Lombardo, la ballata dell’ipocrisia. Da Cracolici a Sel, da Ferrandelli a Granata…

Oggi pomeriggio a Palermo si recita a soggetto. Soprattutto nel centrosinistra. Schieramento che, abitutao a fare deroghe a tutto, non poteva non farlo sulla questione etica e sull’antimafia. La notizia dell’imputazione coatta per concorso esterno e voto di scambio caduta sulla testa del governatore, Raffaele Lombardo, sta facendo emergere tutte le contraddizioni di questa coalizione. Che, presa dalla botta, annaspa. Farfuglia. Ma non solo loro. Anche i sedicenti paldadini della legalità di Fli, come Fabio Granata, sono in imbarazzo. La parola d’ordine è: ridimensionare la portata dell’inchiesta, se non addirittura, offendere i giudici.  L’altra è: la questione etica? Sì, no, forse, vedremo, quando ci conviene.

Cominciamo con il grande sponsor del governo Lombardo, il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, Che giustamente, dopo avere piazzato i suoi uomini nei ‘boschi’ del sottogoverno della Regione, non vuole mollare il bottino: così tenta di ridimensionare la portata della decisione del gip di Catania. Lo fa con una dichiarazione offensiva nei confronti dei magistrati, degna del Berlusconi più nervoso: “La telenovela continua, oggi è andata in onda una nuova puntata. Adesso toccherà ad un altro giudice pronunciarsi sull’eventuale rinvio a giudizio. Per quel che mi riguarda, il Pd sarà coerente con quello che abbiamo sempre detto: di fronte ad un rinvio a giudizio per fatti di mafia,

interromperemo il sostegno al governo. Ma, ripeto, ci toccherà vedere ancora altre puntate prima che la telenovela finisca”.
Parla anche il suo pupillo (mentre ancora tace l’altro sponsor di Lombardo, il signore dell’antimafia Beppe Lumia), il candidato a sindaco Fabrizio Ferrandelli, il vincitore di quelle primarie su cui indaga la magistratura: “La Sicilia non può permettersi di avere un altro presidente della Regione rinviato a giudizio per mafia. Se dovessimo arrivare a questo punto si porrebbe una grandissima questione etica e morale da affrontare urgentemente con lo scioglimento dell’Assemblea”, dice il golden boy di Cracolici e Lumia. Che invece si è potuto permettere l’appoggio di questi due personaggi che si sono ‘inciuciati’ con un governatore, comunque, già da tempo sotto inchiesta per mafia. Se non addirittura, come si vocifera in città, gli stessi voti del Mpa alle primarie.
Belle’ pure le esternazioni di Sel. Dice Erasmo Palazzotto, segretario regionale di Sinistra Ecologia e Liberta’: “Chiediamo al Partito democratico di chiudere definitivamente questa pagina oscura della storia siciliana. Non èpossibile dirsi forza del cambiamento e, allo stesso tempo, sostenere col proprio voto un governo su cui grava l’ombra del compromesso con la mafia”.
Aggiunge il leader nazionale, Niki Vendola: “Mi chiedo: cosa farà adesso il Pd in Sicilia dopo l’incriminazione coatta del presidente della Regione Raffaele Lombardo? Non sono incidenti di poco conto”. Entrambi, però, dimenticano di dire che, a Palermo, hanno voltato le spalle a Rita Borsellino e a Leoluca Orlando per allearsi con il Pd e, in particolare, con quella parte del Pd che sostiene Ferrandelli. Del resto, la coerenza non è il pezzo forte di Sel Sicilia: dopo aver criticato l’esito delle elezioni primarie del centrosinistra del 4 marzo, sotto la guida dello stesso Vendola, si sono accodati con il vincitore delle stesse primarie contestate… cioè con lo stesso Ferrandellli…
Sempre in tema di coerenza, c’è anche Fli. Che proprio blatera: “Conosciamo Raffaele Lombardo e sappiamo, anche dai suoi atti di governo condivisi da assessori come Caterina Chinnici e Massimo Russo, che è persona ben diversa sia del maestro della Santelli, Cesare Previti, sia dall’ex ministro Romano e dai suoi amici come Pippo Gianni e si comporterà anche in questa circostanza con correttezza e coerenza rispetto alla complessa vicenda giudiziaria che lo riguarda, se e quando dovesse perfezionarsi il rinvio a giudizio”. E’ quanto dichiarano Fabio Granata e Carmelo Briguglio, rispettivamente vice coordinatore nazionale e coordinatore regionale di Fli in Sicilia.

Che tristezza!
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Oggi pomeriggio a palermo si recita a soggetto. Soprattutto nel centrosinistra. Schieramento che, abitutao a fare deroghe a tutto, non poteva non farlo sulla questione etica e sull'antimafia. La notizia dell'imputazione coatta per concorso esterno e voto di scambio caduta sulla testa del governatore, raffaele lombardo, sta facendo emergere tutte le contraddizioni di questa coalizione. Che, presa dalla botta, annaspa. Farfuglia. Ma non solo loro. Anche i sedicenti paldadini della legalità di fli, come fabio granata, sono in imbarazzo. La parola d'ordine è: ridimensionare la portata dell'inchiesta, se non addirittura, offendere i giudici. L'altra è: la questione etica? sì, no, forse, vedremo, quando ci conviene.

Oggi pomeriggio a palermo si recita a soggetto. Soprattutto nel centrosinistra. Schieramento che, abitutao a fare deroghe a tutto, non poteva non farlo sulla questione etica e sull'antimafia. La notizia dell'imputazione coatta per concorso esterno e voto di scambio caduta sulla testa del governatore, raffaele lombardo, sta facendo emergere tutte le contraddizioni di questa coalizione. Che, presa dalla botta, annaspa. Farfuglia. Ma non solo loro. Anche i sedicenti paldadini della legalità di fli, come fabio granata, sono in imbarazzo. La parola d'ordine è: ridimensionare la portata dell'inchiesta, se non addirittura, offendere i giudici. L'altra è: la questione etica? sì, no, forse, vedremo, quando ci conviene.

Oggi pomeriggio a palermo si recita a soggetto. Soprattutto nel centrosinistra. Schieramento che, abitutao a fare deroghe a tutto, non poteva non farlo sulla questione etica e sull'antimafia. La notizia dell'imputazione coatta per concorso esterno e voto di scambio caduta sulla testa del governatore, raffaele lombardo, sta facendo emergere tutte le contraddizioni di questa coalizione. Che, presa dalla botta, annaspa. Farfuglia. Ma non solo loro. Anche i sedicenti paldadini della legalità di fli, come fabio granata, sono in imbarazzo. La parola d'ordine è: ridimensionare la portata dell'inchiesta, se non addirittura, offendere i giudici. L'altra è: la questione etica? sì, no, forse, vedremo, quando ci conviene.

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